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Tribunale di Milano, 13 Dicembre 2024, n. 10779/2024
Cessione quota di s.r.l. con riserva di proprietà: rilevanza dell’inadempimento dell’acquirente
Secondo lo schema negoziale del contratto di compravendita con riservato dominio, ad essere sospensivamente condizionato è il solo effetto traslativo del diritto di proprietà, non anche l’effetto obbligatorio di pagamento...

Secondo lo schema negoziale del contratto di compravendita con riservato dominio, ad essere sospensivamente condizionato è il solo effetto traslativo del diritto di proprietà, non anche l’effetto obbligatorio di pagamento del prezzo; resta inteso che l’effetto traslativo, pur rinviato nel tempo e subordinato all’integrale pagamento del prezzo, è già vincolante tra le parti, al punto che con la conclusione del contratto il venditore è obbligato alla consegna del bene al compratore, il quale dal momento della consegna assume su di sé i rischi relativi al bene acquistato. Ne deriva che il pagamento del corrispettivo non è un elemento accidentale del contratto, bensì attiene al sinallagma negoziale, impingendo la causa di scambio della compravendita con riservato dominio.

Il regime speciale in materia di vendita con riservato dominio ex art. 1525 c.c., secondo cui, nonostante patto contrario, il mancato pagamento di una sola rata che non superi l'ottava parte del prezzo non dà luogo alla risoluzione del contratto ed il compratore conserva il beneficio del termine relativamente alle rate successive, è norma eccezionale, come tale insuscettibile di applicazione analogica; l’art. 1525 c.c. presenta uno spazio applicativo limitato all’inadempimento singolo (i.e. “una rata”) sotto-soglia (i.e. “non superi l’ottava parte del prezzo”). Pertanto, in caso di inadempimento plurimo - anche se complessivamente sotto-soglia - la conservazione del termine a favore del debitore va stabilita secondo le regole generali ex art. 1186 c.c..

Tribunale di Venezia, 2 Dicembre 2024, n. 4344/2024
Cessione di azienda con patto di riservato dominio: principi in materia di inadempimento
La domanda di riduzione dell’indennità ex articolo 1526 c.c., conseguente alla risoluzione di un contratto di vendita con patto di riservato dominio, può essere accolta solo successivamente alla restituzione della...

La domanda di riduzione dell'indennità ex articolo 1526 c.c., conseguente alla risoluzione di un contratto di vendita con patto di riservato dominio, può essere accolta solo successivamente alla restituzione della res oggetto del contratto di vendita [nel caso di specie, l'azienda], in quanto solo dopo che la restituzione è avvenuta diviene possibile determinare l'equo compenso spettante al venditore per il godimento garantito all'acquirente nel periodo di efficacia del contratto. Il suddetto equo compenso comprende la remunerazione del godimento del bene, il deprezzamento conseguente all'incommerciabilità del bene come nuovo e il logoramento per l'uso, ma non il risarcimento del danno spettante al venditore.
Con riferimento a un contratto di vendita con patto di riservato dominio che preveda che le rate pagate dal compratore restino acquisite al venditore a titolo di indennità in caso di risoluzione, è considerata manifestamente eccessiva la penale che, mantenendo in capo al venditore la proprietà del bene, gli consenta di acquisire i canoni maturati fino al momento della risoluzione, ciò comportando un indebito oggettivo derivante dal cumulo della somma dei canoni e del residuo valore del bene e in tal caso il giudice, secondo le circostanze, può ridurre l'indennità convenuta.

Tribunale di Milano, 8 Marzo 2022
Risoluzione per inadempimento di un contratto di cessione d’azienda con riserva di proprietà, risarcimento del danno ed equo compenso
Il creditore che agisce per la risoluzione o per l’adempimento del contratto può limitarsi a fornire la prova della fonte negoziale o legale del suo diritto e, se previsto, del...

Il creditore che agisce per la risoluzione o per l’adempimento del contratto può limitarsi a fornire la prova della fonte negoziale o legale del suo diritto e, se previsto, del termine di scadenza, e ad allegare l’inadempimento della controparte, spettando al debitore convenuto provare il fatto estintivo, modificativo o impeditivo del diritto.

Il danno subito dal venditore in caso d’inadempimento del compratore sotto il profilo del lucro cessante consiste nel pregiudizio connesso alla mancata disponibilità del bene, cioè nel reddito che l’alienante avrebbe potuto ricavare ove il bene fosse rimasto nella sua disponibilità.

 

Tribunale di Roma, 1 Giugno 2016
Cessione d’azienda e discrimen tra ammessa emendatio e inammissibile mutatio libelli
La modificazione della domanda ammessa ex art. 183 c.p.c. può riguardare anche uno o entrambi gli elementi oggettivi della stessa (“petitum” e “causa petendi”), sempre che la domanda così modificata...

La modificazione della domanda ammessa ex art. 183 c.p.c. può riguardare anche uno o entrambi gli elementi oggettivi della stessa ("petitum" e "causa petendi"), sempre che la domanda così modificata risulti comunque connessa alla vicenda sostanziale dedotta in giudizio e senza che, perciò solo, si determini la compromissione (altro…)

Tribunale di Milano, 19 Ottobre 2018
L’inadempimento dell’acquirente in un contratto traslativo con riservato dominio non comporta la risoluzione del contratto
La conseguenza dell’inadempimento dell’acquirente in un contratto traslativo con riservato dominio, in particolare quando la parte di prezzo non pagata non superi l’ottavo del totale, non è né lo scioglimento...

La conseguenza dell’inadempimento dell’acquirente in un contratto traslativo con riservato dominio, in particolare quando la parte di prezzo non pagata non superi l’ottavo del totale, non è né lo scioglimento automatico del contratto (nonostante ogni eventuale patto o clausola risolutiva contraria) né la risoluzione per inadempimento del contratto stesso, bensì più semplicemente il mantenimento della proprietà in capo all'alienante e il diritto di quest’ultima di pretendere dall'acquirente il saldo del prezzo (art. 1525 c.c.).

Tribunale di Milano, 25 Luglio 2018
Risoluzione per inadempimento di un contratto di cessione d’azienda.
In caso di cessione di azienda, il trasferimento dell’attività ceduta con il patto di riservato dominio prima del pagamento integrale del prezzo costituisce inadempimento contrattuale grave e rilevante ex art....

In caso di cessione di azienda, il trasferimento dell'attività ceduta con il patto di riservato dominio prima del pagamento integrale del prezzo costituisce inadempimento contrattuale grave e rilevante ex art. 1455 c.c., e ne determina quindi la risoluzione, perché pregiudica gravemente il diritto di garanzia dell'alienante che costituisce l'elemento essenziale nell'equilibrio sinallagmatico delle prestazioni delle parti, onerando, eventualmente, il creditore di un'azione reale di recupero nei confronti del terzo detentore del bene.

Tribunale di Milano, 6 Dicembre 2016
Cessione d’azienda con riserva di proprietà: ricorso ex art. 700 per la restituzione dell’azienda ceduta
Il provvedimento d’urgenza ex art. 700 c.p.c. è riservato ai soli casi in cui la domanda di tutela del ricorrente non possa essere soddisfatta mediante un provvedimento cautelare tipico; ne deriva che, ove...

Il provvedimento d'urgenza ex art. 700 c.p.c. è riservato ai soli casi in cui la domanda di tutela del ricorrente non possa essere soddisfatta mediante un provvedimento cautelare tipico; ne deriva che, ove si controverta circa la proprietà di beni, la domanda (altro…)

Tribunale di Milano, 30 Dicembre 2014
Imputazione di pagamento e deroghe alle pattuizioni contrattuali
La dichiarazione di accettazione da parte del creditore dell’offerta reale contenuta in un verbale notarile e la contestuale esazione dei contenuti dell’offerta (nella specie ritiro da parte del creditore di...

La dichiarazione di accettazione da parte del creditore dell’offerta reale contenuta in un verbale notarile e la contestuale esazione dei contenuti dell’offerta (nella specie ritiro da parte del creditore di assegni a lui intestati) senza alcuna specificazione di imputazione del pagamento, in ipotesi di obbligazioni tra stessi soggetti, deve intendersi a saldo dell’obbligazione indicata dal debitore. (altro…)

Tribunale di Milano, 31 Marzo 2015
Sequestro giudiziario e inadempimento del corrispettivo della vendita di azienda con patto di riservato dominio
Nelle more della causa di merito avente ad oggetto la risoluzione di un contratto di cessione d’azienda pacificamente può essere concesso il sequestro giudiziario ai sensi dell’art. 670 c.p.c. per...

Nelle more della causa di merito avente ad oggetto la risoluzione di un contratto di cessione d’azienda pacificamente può essere concesso il sequestro giudiziario ai sensi dell’art. 670 c.p.c. per scongiurare in via cautelare la dispersione dei beni aziendali e del relativo avviamento commerciale. (altro…)

Tribunale di Milano, 3 Gennaio 2013
Ammissibilità della tutela cautelare in caso di risoluzione del contratto di cessione d’azienda con riserva di proprietà
Il ricorso ex art. 700 c.p.c. è ammissibile anche nel processo volto alla pronuncia di una sentenza ad effetto costitutivo, posto che  il provvedimento cautelare è teso non tanto ad...

Il ricorso ex art. 700 c.p.c. è ammissibile anche nel processo volto alla pronuncia di una sentenza ad effetto costitutivo, posto che  il provvedimento cautelare è teso non tanto ad anticipare l'effetto della pronuncia costitutiva, quanto a salvaguardare la futura esecuzione delle condanne accessorie all'accertamento costitutivo.

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