Legittimazione esclusiva del curatore fallimentare ad esercitare le azioni di responsabilità, sociale e dei creditori, nei confronti degli amministratori e dei sindaci
In caso di fallimento di società, la legittimazione ad esercitare le azioni di responsabilità nei confronti degli amministratori e sindaci, spetta, in via esclusiva, al curatore fallimentare, e non soltanto quella c.d. sociale, per il ristoro di danni arrecati alla società, ma anche le cc.dd. azioni di massa, ovvero, quelle azioni finalizzate alla ricostituzione del patrimonio del debitore nella sua funzione di garanzia generica e avente carattere indistinto quanto ai possibili beneficiari del loro esito positivo, siano essi i soci o i creditori sociali, ed al cui novero non appartiene l’azione risarcitoria individuale, la quale, analogamente a quella prevista dall’art. 2395 c.c., costituisce strumento di reintegrazione del patrimonio del singolo creditore.In particolare, con riferimento alle azioni di massa nelle S.r.l., in caso di fallimento di una società, tutte le azioni di responsabilità confluiscono nell’unica azione prevista dall’art. 146, comma II lett. a) L.F., nel testo novellato dall’art. 130 d.lgs. 9 gennaio 2006, n. 5, di cui è titolare il curatore, con la legittimazione del quale non può concorrere quella dei creditori sociali per l’azione già di loro spettanza, essendo quest’ultima assorbita, in costanza della procedura fallimentare, dall’azione di massa, e non potendo, quindi, ad essa sopravvivere, ancorché il curatore rimanga inerte .
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Chiara Petruzzi
Avvocato, già tirocinante ex art. 73 d.l. n. 69/2013 presso la Sezione Specializzata in materia d’Impresa del Tribunale di Milano. Cultore della materia presso la cattedra di Istituzioni di diritto privato...(continua)