Rinuncia tacita dell’amministratore al diritto al compenso
Dalla assenza di una qualche determinazione da parte dell’assemblea dei soci di una s.r.l. in ordine al compenso spettante all’amministratore unico e dalla perdurante inerzia di quest’ultimo di fronte a tale situazione può ricavarsi l’esistenza di uno specifico accordo tra i soci – o comunque di un comportamento concludente dell’amministratore – nel senso della gratuità dell’incarico gestorio, essendo, quello al compenso, un diritto disponibile suscettibile di rinuncia attraverso una remissione del debito anche tacita (in tal senso cfr. Cass. Civ. n. 24139/2018).