Concorrenza sleale attraverso il rilascio di buoni sconto
La vendita di libri di testo scolastici con uno sconto rispetto al prezzo di copertina fissato dall’editore del 20% (nella specie, operazione attuata concretamente mediante il rilascio di un buono sconto pari al 20% del prezzo di copertina da poter spendere sui prodotti venduti nell’esercizio commerciale), a fronte di una previsione di legge (art. 2 Legge n. 128/2011) che consente ai rivenditori di applicare uno sconto massimo del 15%, ponendo in essere in tal modo, fra l’altro, pure una vendita sotto costo rispetto al prezzo d’acquisto dei libri dagli editori costituisce atto di concorrenza sleale (art. 2598, n. 3, c.c.) nei confronti delle piccole librerie che traggono dalla vendita di libri di testo scolastici una fetta rilevante e non altrimenti recuperabile dei loro guadagni. La violazione di norme pubblicistiche costituisce comportamento professionalmente scorretto, e quindi concorrenza sleale sanzionata ai sensi dell’art. 2598, n. 3, c.c., qualora la violazione della norma in sé considerata produca il vantaggio concorrenziale lamentato e quindi qualora la violazione abbia l’effetto di influenzare i rapporti di mercato fra imprenditori o fra imprenditori e consumatori.