Opzione put e decreto ingiuntivo
La condizione prevista dall’art. 633, co. 2, c.p.c. – secondo cui l’ingiunzione può essere pronunciata anche quando il diritto dipenda da una controprestazione, ma solo allorché il ricorrente offra elementi atti a far presumere l’adempimento della stessa – non può considerarsi integrata da un mero espediente figurativo (quale nel caso di controprestazione consistente nel trasferimento di partecipazioni azionarie la consegna del pacchetto azionario ad una fiduciaria). Qualora il ricorso monitorio sia stato richiesto per l’integrale pagamento del prezzo di un pacchetto azionario, derivante dall’esercizio di un’opzione put di cui sia contestato tra le parti contrattuali il prezzo di esercizio, deve ritenersi illegittimo il decreto ingiuntivo che accolga solo parzialmente la domanda di versamento di una somma di denaro a titolo di pagamento del prezzo delle azioni, poiché in tale ipotesi il ricorrente non considererebbe assolta l’obbligazione del pagamento del prezzo e, dunque, non si riterrebbe correlativamente obbligato a trasferire a titolo definitivo e senza ulteriore pretesa il pacchetto azionario per il quale ha esercitato l’opzione di vendita (essendo quindi non soddisfatta la condizione dell’art. 633, co. 2).
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Chiara Presciani
Laurea in giurisprudenza con 110 e lode presso l'Università degli studi di Bergamo Dottorato di ricerca in Diritto Commerciale (XXIX ciclo) presso l'Università degli studi di Brescia. Avvocato iscritto all'Ordine di...(continua)