Clausole contrattuali nel franchising e violazione dell’obbligo di buona fede da parte dell’affiliante
L’obbligo di buona fede oggettiva o correttezza costituisce un autonomo dovere giuridico, espressione di un generale principio di solidarietà sociale che, nell’ambito contrattuale, implica un obbligo di reciproca lealtà di condotta a presidio sia dell’esecuzione del contratto che della sua formazione e interpretazione, accompagnandolo in ogni sua fase. In tale contesto, la buona fede rappresenta un obbligo di solidarietà, che impone a ciascuna parte di tenere quei comportamenti che siano idonei a preservare gli interessi dell’altra parte. L’applicazione di tale principio costituisce, dunque, strumento giudiziale di controllo del contratto in funzione di garanzia del giusto equilibrio degli opposti interessi, anche in senso modificativo o integrativo.
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Giulia Giordano
Laurea con lode presso l'Università di Bologna; LL.M. International business and commercial law presso King's College London; Diploma di Specializzazione per le Professioni Legali presso Università di Bologna; Junior...(continua)