Denominazione di band musicale, contitolarità di un segno distintivo di fatto e limiti all’utilizzo
La denominazione di una “band” costituisce a tutti gli effetti un segno distintivo di fatto, idoneo ad identificare all’esterno in modo unitario una compagine di artisti musicali. In mancanza di una qualche strutturazione giuridica del gruppo, non è possibile individuare detto gruppo come soggetto separato e distinto rispetto ai suoi singoli componenti con la conseguenza che la titolarità del segno denominativo deve essere fatta rientrare, in via analogica, sotto le disposizioni dell’art. 6 c.p.i. in tema di comunione dei diritti di proprietà industriale, che rinvia alle norme dettate dal codice civile in tema di comunione, se ed in quanto compatibili.
Rispetto a detto rinvio, la disposizione dell’art. 1102 c.c. in materia di utilizzo della cosa comune risulta incompatibile con la disciplina dei segni distintivi, non potendosi ammettere un uso disgiunto, contemporaneo e contrapposto della denominazione da parte di ciascuno dei contitolari che porterebbe ad una irreparabile dispersione di ogni attitudine distintiva del segno, con la irrecuperabile disgregazione del suo valore, dovuta alla progressiva incapacità di indicare con un grado minimo di certezza la provenienza. Pertanto, ai sensi degli artt. 6 c.p.i. e 1102 c.c. non è configurabile l’esercizio di un diritto pieno ed autonomo del segno distintivo da parte di ciascuno dei contitolari, in mancanza di una regolamentazione pattizia tra gli stessi contitolari, fatto salvo il diritto ad invocare nelle forme di rito lo scioglimento della comunione.
Ai sensi degli artt. 19, comma 2, e 25, lett. b), c.p.i., è nulla, perché di mala fede, la registrazione di un marchio avente ad oggetto un segno distintivo oggetto di comproprietà, in assenza di ogni autorizzazione degli altri contitolari. In applicazione del principio di unitarietà della tutela dei segni distintivi, l’inammissibilità della tutela al marchio in questione si estende al domain name ed ai correlati account di posta elettronica.
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Andrea Andolina
EditorAssociate Lawyer presso Clifford Chance, Milano. Collaboro dal 2014 con Giurisprudenza delle Imprese, per cui ho curato la Rassegna di Diritto Industriale realizzata nel 2017. Ho conseguito il Master (LLM) in...(continua)