Riconoscimento di attività d’impresa autonoma e obbligo di iscrizione a consorzio
In tema di condizioni che impongono l’adesione di una impresa, ai sensi dell’art 233 comma 9 del dlgs 152/06, ad un consorzio nazionale, la formulazione letterale del testo, in piena conformità al peculiare meccanismo predisposto, non reca alcun riferimento ad un meccanismo di tipo “autorizzatorio” (e dunque ad una esigenza di rimozione, logicamente preventiva, di un limite al libero esercizio dell’attività) ma prevede piuttosto il “riconoscimento” della funzionalità o meno di un sistema già adottato. In piena coerenza con tale lettura la norma espressamente prevede che la verifica amministrativa sia specificamente volta ad accertare che “il sistema è effettivamente ed autonomamente funzionante…” così presupponendo dunque che l’attivazione preceda il riconoscimento amministrativo.
Non può evidentemente predicarsi una sovrapposizione tra l’organizzazione autonoma e quella del consorzio di cui al d. lgs. 152/06 e d’altro canto la piena autonomia dal sistema in questione, conseguente alla concreta attivazione di una autonoma organizzazione, fa inevitabilmente cadere il presupposto sostanziale di qualsiasi obbligo contributivo – almeno fino alla determinazione della autorità amministrativa e fatta salva naturalmente ogni valutazione in tema di eventuale debenza di contributi per il pregresso in ipotesi di successivo rifiuto del “riconoscimento”.
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Giovanni Battista Barillà
Professore Associato di Diritto commerciale presso il Dipartimento di Scienze Giuridiche dell'Università degli Studi di Bologna, Avvocato in Bologna, è autore di articoli e monografie in materia di diritto commerciale...(continua)