Art. 100 c.p.c
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Carenza di interesse ad agire per intervenuta modifica marchio e ditta
Viene meno l’interesse ad ottenere un’inibitoria all’uso di un nome e marchio identico a quello di un concorrente quando, la società convenuta cambi nome un giorno prima di ricevere la notifica dell’atto di citazione nel presente quando [ LEGGI TUTTO ]
Opposizione dei creditori ex art. 2503 c.c. e domanda di risarcimento danni
L’art. 2503 c.c. individua un’azione tipica, propriamente ed esclusivamente rivolta ad invalidare lo specifico processo di fusione oggetto di approvazione ex art. 2502 c.c. all’esito del complesso procedimento di cui agli art. 2501-ter ss. c.c., sia pure per i motivi più diversi e in alcun modo tipizzati, purché [ LEGGI TUTTO ]
Carenza di interesse ad agire a seguito di mancata impugnazione di delibera assembleare
L’impugnazione della delibera assembleare rappresenta l’unico mezzo idoneo a rimuovere gli effetti delle deliberazioni illegittime, sicché, ove tale rimedio non sia esperito, gli effetti prodotti dalla delibera devono ritenersi stabili e intangibili. Ne deriva che l’accertamento dell’illegittimità di un atto presupposto non può travolgere gli effetti di una successiva delibera non impugnata e, quindi, la relativa domanda deve essere rigettata per difetto di interesse ad agire (nella specie, il Tribunale ha rigettato per carenza di interesse ad agire la domanda di un socio volta a far accertare il corretto esercizio del proprio diritto di opzione e la conseguente illegittimità dell’aumento di capitale sottoscritto da terzi, ritenendo che l’accoglimento della domanda non avrebbe portato alcuna utilità all’attore, che aveva comunque perduto la propria partecipazione azionaria a seguito di una successiva operazione di azzeramento e ricostituzione del capitale sociale sopravvenuta in corso di giudizio, approvata dall’assemblea dei soci senza la partecipazione dell’attore e senza che questi avesse impugnato la relativa delibera).
Società sottoposta a concordato preventivo e Interesse del socio ad impugnare la delibera di approvazione del bilancio
A differenza della procedura fallimentare, che presuppone l’irrimediabile stato d’insolvenza, il concordato preventivo non comporta la dissoluzione dell’ente e, quindi, lascia intatto l’interesse del socio a sottoporre le iscrizioni delle poste di bilancio a controllo giudiziario, in modo da non determinare soluzioni di continuità nella rappresentazione della situazione economico-patrimoniale della società; [ LEGGI TUTTO ]
Esclusione del socio da un’associazione e rilevanza del vincolo associativo
L’art. 24, co. 3, c.c., nello stabilire che un membro escluso dall’associazione possa ricorrere all’autorità giudiziaria entro sei mesi dal giorno in cui gli sia stata notificata la delibera assembleare di esclusione, risulta espressione di un principio in virtù del quale il decorso del termine [ LEGGI TUTTO ]
Mancata impugnazione di delibera negativa e interesse ad agire
La delibera assembleare con la quale viene rigettata la proposta di “revoca” o di “annullamento” di una precedente determinazione dell’assemblea rappresenta una delibera (negativa) autonomamente impugnabile, con la quale l’assemblea conferma, con effetto sostitutivo, la propria precedente statuizione.
Interesse ad agire per l’accertamento della nullità di un brevetto
L’esperimento della domanda di nullità di una privativa industriale mira ad elminare un titolo ostativo al libero esercizio dell’attività di impresa e, laddove esso sia effettivamente nullo, [ LEGGI TUTTO ]
Interesse ad agire e domanda di modifica del verbale del consiglio di amministrazione per inesattezze e omissioni. Maturazione del diritto al compenso
Difetta di interesse ad agire l’amministratore che chiede l’accertamento della non corretta redazione di un verbale del consiglio di amministrazione, la modifica [ LEGGI TUTTO ]
Acquirente di azioni che versa in stato di insolvenza: decadenza dal beneficio del termine del pagamento dilazionato, cessione delle azioni ad un soggetto terzo ed esecuzione forzata da parte dei creditori
Lo stato di insolvenza che comporta la decadenza dal beneficio del termine ex art. 1186 c.c. non si indentifica con una situazione di definitivo ed irreversibile dissesto, bensì con un mero squilibrio nella capacità del debitore di soddisfare regolarmente le proprie obbligazioni. Situazione che può essere dedotta [ LEGGI TUTTO ]