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Art. 125 c.p.i.
113 risultati
17 Luglio 2015

Imitazione servile del packaging

In assenza di registrazione la tutela del packaging come marchio di forma di fatto è subordinata alla prova della diffusione sul mercato e della convinzione radicatasi presso il pubblico dell’immediata riconducibilità del marchio di forma alla società richiedente la tutela.

17 Luglio 2015

Concorrenza sleale per imitazione di packaging

Il packaging di un prodotto può essere tutelato come marchio di fatto. Costituisce concorrenza sleale confusoria l’utilizzo di un packaging quasi identico a quello già impiegato per un altrui prodotto analogo, ma di qualità superiore, [ LEGGI TUTTO ]

15 Luglio 2015

Le modalità di commercializzazione di un bene possono integrare violazione di marchio

Pur in assenza di un vincolo contrattuale che impedisca di vendere prodotti di terzi produttori, costituisce contraffazione di marchio la condotta del rivenditore autorizzato di un certo marchio che adotti modalità di commercializzazione tali da [ LEGGI TUTTO ]

9 Maggio 2015

Concorrenza parassitaria sincronica

In linea generale, anche in assenza di rischi confusori ex art. 2598 n. 1 c.c. una imitazione non confusoria, ma pedissequa e integrale, dei prodotti altrui consente di appropriarsi parassitariamente e senza alcun costo degli investimenti che altri abbiano fatto per [ LEGGI TUTTO ]

29 Aprile 2015

Risarcimento del danno per illecito industriale: retroversione degli utili e criterio dello royalties presunte

L’art.125, III comma, c.p.i. introduce una forma di conseguenza economica dell’illecito, limitata al campo della proprietà industriale, per cui il risarcimento può andare oltre il semplice lucro cessante, ponendosi in una prospettiva non strettamente indennitaria bensì [ LEGGI TUTTO ]

12 Marzo 2015

Concorrenza sleale per agganciamento ed appropriazione di pregi

Costituisce fattispecie tipica di concorrenza sleale ingannevole, per agganciamento ed appropriazione di pregi, la condotta di chi, dapprima, [ LEGGI TUTTO ]

10 Marzo 2015

Sistemi di antifurto e atti di contraffazione

Il giudizio di confondibilità va fatto tenendo conto dell’impressione d’insieme che il raffronto tra i due segni può suscitare e procedendo all’esame comparativo dei segni in conflitto non in via analitica, ma in via unitaria sintetica, mediante [ LEGGI TUTTO ]