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Art. 633 c.p.c.
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30 Gennaio 2017

Mancato pagamento della quota di utili spettante all’associato in partecipazione e violazione del patto di non concorrenza da parte di quest’ultimo

L’associazione in partecipazione si qualifica per il carattere sinallagmatico fra l’attribuzione, da parte di un contraente (associante), di una quota degli utili derivanti dalla gestione di una sua impresa o di un singolo affare, all’altro contraente (associato), e l’apporto da quest’ultimo conferito, che può essere di natura varia, purché avente carattere strumentale per l’esercizio dell’impresa o dello specifico affare oggetto del contratto; ed è proprio il vincolo sinallagmatico che differenzia nettamente l’associazione in partecipazione dalla società.

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15 Luglio 2016

Presupposti di applicabilità dell’art. 2467 c.c.: nozione unitaria della situazione di crisi in cui versa la società

La norma di cui all’art. 2467 c.c. attiene al fenomeno della c.d. “sottocapitalizzazione nominale”, ovvero alla prassi, largamente utilizzata dai soci di società di capitali a ristretta compagine sociale, di finanziare l’impresa apportando [ LEGGI TUTTO ]

18 Luglio 2014

Opzione put e decreto ingiuntivo

La condizione prevista dall’art. 633, co. 2, c.p.c. – secondo cui l’ingiunzione può essere pronunciata anche quando il diritto dipenda da una controprestazione, ma solo allorché il ricorrente offra elementi atti [ LEGGI TUTTO ]

31 Gennaio 2014

Prestito obbligazionario, tasso d’interesse applicabile e interpretazione del regolamento del prestito

Le previsioni in materia di tasso di interesse contenute nel d. lgs. n. 231/2002 non sono applicabili al rapporto obbligazionario nel quale il sottoscrittore del prestito abbia agito non nella veste di imprenditore (vale a dire quale soggetto “esercente un’attività economica organizzata od una libera professione”, secondo la definizione di cui all’art.2 dello stesso d. lgs.) ma [ LEGGI TUTTO ]

20 Novembre 2013

Estinzione di trust liquidatorio e successione nel passivo trust

Successivamente all’atto di estinzione del trust liquidatorio, con il quale trustee e guardiano unilateralmente dispongono il trasferimento del fondo in trust alla curatela del sopravvenuto fallimento della società disponente, il trustee non può essere considerato successore – né particolare né universale – del trust.

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