Art. 669 quater c.p.c.
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Responsabilità degli amministratori per mancata o irregolare tenuta delle scritture contabili e danno risarcibile
Eventuali irregolarità nella tenuta delle scritture contabili e nella redazione dei bilanci possono certamente rappresentare lo strumento per occultare pregresse operazioni illecite ovvero per celare la causa di scioglimento prevista dall’art. 2484, n. 4, c.c. e così consentire l’indebita prosecuzione dell’ordinaria attività gestoria in epoca successiva alla perdita dei requisiti di capitale previsti dalla legge, ma in tali ipotesi il danno risarcibile è rappresentato all’evidenza, non già dalla misura del “falso”, ma dagli effetti patrimoniali delle condotte che con quei falsi di sono occultate o che grazie a quei falsi sono state consentite. Tali condotte dunque devono essere specificamente contestate da chi agisce per il risarcimento del danno, non potendo il giudice individuarle e verificarle d’ufficio.
Il danno oggi non viene più dunque automaticamente identificato nella differenza tra attivo e passivo fallimentare, a meno che non si dimostri che il dissesto economico della società e il conseguente fallimento si siano verificati per fatto imputabile agli amministratori.
Non è sufficiente, ai fini della configurabilità della responsabilità degli amministratori, addurre che l’evento dannoso è pari al disavanzo fallimentare, bensì occorre dimostrare non solo la specifica violazione dei doveri imposti dalla legge ma anche la correlazione tra tali violazioni e il pregiudizio arrecato alla società. In altri termini, il danno arrecato dagli amministratori responsabili di violazioni della legge e dello statuto va “debitamente provato e quantificato in relazione al concreto pregiudizio arrecato da ciascun atto di mala gestio”.
Inammissibilità della nomina di un amministratore giudiziale contestualmente alla revoca di un amministratore – anche di fatto – ex art. 700 c.p.c.
E’ inammissibile l’istanza cautelare svolta ai sensi dell’art. 700 c.p.c. e non (anche) dell’art. 2476, co. 3, c.c., diretta ad ottenere la “revoca degli amministratori, anche di fatto, della S.r.l. e, contestualmente la nomina di un amministratore giudiziale”. Detta istanza non può che essere letta così come concretamente proposta, vale a dire nell’inscindibilità del bene della vita (rimozione degli amministratori dalla gestione della società per sostituirvi un amministratore nominato dal Tribunale) con essa motivatamente e consapevolmente richiesto, senza possibilità di scinderla nelle sue singole – ed astrattamente individuabili parti (revoca amministratore, inibizione dei poteri del procuratore-amministratore de facto, nomina di un amministratore giudiziario). [ LEGGI TUTTO ]
Validità ed efficacia del provvedimento di sequestro giudiziario emesso in corso di causa nonostante la declaratoria di incompeteza per territorio del giudice che lo ha emesso nel giudizio di merito
L’art. 669 quater, primo comma, c.p.c., individua come giudice funzionalmente ed inderogabilmente competente a decidere nel procedimento cautelare, quello avanti al quale pende il giudizio di merito, indipendentemente dal corretto radicamento della competenza. La soluzione prescelta dal legislatore presenta certo degli inconvenienti, e in particolare quello di prestarsi alla scelta del giudice, ove il ricorrente introduca la causa di merito davanti ad un giudice incompetente, senza che l’eccezione di incompetenza possa paralizzare la pronuncia cautelare, che potrà essere emanata anche ove il giudice adito ritenga l’eccezione fondata. L’inconveniente [ LEGGI TUTTO ]
Sul presupposto del periculum in mora del sequestro conservativo
Incompetenza del giudice civile a conoscere le richieste di sequestro conservativo formulate dalla parte civile costituita in un procedimento penale
Spetta alla competenza esclusiva del giudice penale la pronuncia sul sequestro conservativo proposto da chi si sia già costituito parte civile nel processo penale, rientrando tale ipotesi nell’eccezione espressamente prevista [ LEGGI TUTTO ]
Importazioni parallele: non c’è esaurimento in caso di frazionamento del diritto di marchio
Nella individuazione del giudice competente a decidere in sede cautelare sulla violazione di diritti di marchio, il criterio del forum commissi delicti si applica non solo con riguardo al luogo di consumazione del fatto illecito, ma anche [ LEGGI TUTTO ]
Pignoramento di quote di s.r.l., formalità esecutiva e funzione della notificazione del provvedimento alla società
Il pignoramento delle quote di s.r.l. deve essere eseguito mediante notificazione al debitore e alla società e successiva iscrizione nel registro delle imprese e non nelle forme del pignoramento presso terzi. Dunque la notificazione alla società [ LEGGI TUTTO ]
Domanda cautelare in corso di causa e individuazione del giudice competente ex art. 669 quater c.p.c.
E’ competente a conoscere della domanda cautelare il giudice della causa pendente per il merito ai sensi dell’art. 669 quater c.p.c. laddove sia ravvisabile un rapporto di inerenza attuale tra la domanda cautelare proposta e il giudizio di merito, nel senso che tale giudizio comprende nel suo oggetto l’accertamento anche del diritto alla cui tutela tende il provvedimento cautelare richiesto. [ LEGGI TUTTO ]
Competenza funzionale del giudice investito del merito a pronunciarsi sulla domanda cautelare
La competenza cautelare del giudice già investito della causa di merito ha natura sostanzialmente funzionale, sicché la disciplina dell’art. 669 quater c.p.c. non può essere in alcun modo derogata, a prescindere dal fatto che egli sia o meno competente a decidere la controversia a cognizione ordinaria e anche nel caso di opposizione a decreto ingiuntivo.
Sequestro giudiziario di quota: competenza e presupposti
La competenza cautelare del giudice già investito della causa di merito ha natura funzionale, sicché la disciplina dell’art. 669 quater c.p.c. non può in nessun modo essere derogata. Il tenore letterale dell’art. 669 quater non lascia infatti spazio a dubbi sul punto, laddove prevede espressamente, al primo comma [ LEGGI TUTTO ]