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Art. 2043 c.c.
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28 Luglio 2015

Certificazioni di biodegrabilità e concorrenza sleale

E’ legittimata ad agire attivamente in giudizio per i propri membri ai sensi dell’art. 2601 c.c. l’associazione che raggruppi un numero consistente di società facenti parte del settore e fra queste alcune notoriamente di grande importanza, per contrastare una condotta [ LEGGI TUTTO ]

15 Luglio 2015

Legittimazione attiva del terzo creditore contro amministratore di s.r.l. fallita

Sussiste la legittimazione attiva del singolo creditore ad agire contro l’amministratore di s.r.l. per i danni subiti nella propria sfera individuale in conseguenza immediata e diretta di atti dolosi o colposi compiuti dall’amministratore stesso; tale legittimazione permane anche in caso di fallimento della s.r.l. dal momento [ LEGGI TUTTO ]

Il pagamento preferenziale: qualificazione giuridica del pregiudizio occorso al creditore pretermesso e legittimazione attiva

Secondo l’orientamento del Tribunale, il pagamento preferenziale non pare costituire un danno per la massa, ma solo per il singolo creditore pretermesso.

La soddisfazione di un creditore al posto di un altro, che a ciò sia legittimato secondo la corretta graduazione dei crediti, può tutt’al più generare una contesa tra le posizioni soggettive individuali dei singoli creditori, ma non anche un pregiudizio per la massa creditoria considerata nel suo complesso, che mantiene comunque la medesima consistenza [ LEGGI TUTTO ]

8 Luglio 2015

Responsabilità del professionista per inadempimento nella redazione di perizia

Il perito che, con dolo o colpa grave, fornisce un responso non corrispondente al vero, consapevole che la perizia richiestagli verrà utilizzata per la quantificazione del prezzo di una compravendita, è responsabile per inadempimento. Il nesso causale [ LEGGI TUTTO ]

19 Giugno 2015

Risarcimento del danno da investimento del titolo azionario

Una indebita sopravvalutazione del titolo sul mercato può condurre al risarcimento del danno patito dall’azionista perché egli, fidando sulla veridicità delle comunicazioni diffuse, avrebbe acquistato ciò che diversamente non avrebbe acquistato, quantomeno a quei prezzi.

Condizioni per la configurabilità di in un siffatto danno sono: [ LEGGI TUTTO ]

15 Giugno 2015

Concorrenza sleale fra imprenditori operanti nel settore dei servizi funebri

In materia di servizi funebri, attività soggetta a concessione comunale, costituisce comportamento contrario alla correttezza professionale [ LEGGI TUTTO ]

11 Giugno 2015

Condotte decettive nel trasferimento di partecipazioni sociali

Qualora nella serie causale che conduce dalle condotte decettive al danno si inseriscano con efficacia causale del tutto assorbente rispetto all’asserito eventus damni tali e tanti fattori – tutti interni alla sfera del preteso danneggiato e da imputarsi quali altrettanti fatti (gravemente) colposi al medesimo – la fondatezza della pretesa risarcitoria relativa a tali condotte decettive deve essere esclusa in radice, anche in applicazione dei principi generali di cui agli artt. 41, comma 2, c.p. 1227 comma 2 c.c.

 

8 Giugno 2015

Azioni di responsabilità degli amministratori di s.r.l. promosse dal curatore fallimentare; la figura dell’amministratore di fatto e profili di responsabilità

Le norme di cui agli artt. 2392 e 2394 c.c., riferite espressamente alle s.p.a., devono ritenersi entrambe applicabili analogicamente, ex art. 12 disp. prel. c.c., anche alle s.r.l., attesa l’identità della ratio ad esse sottesa, nonostante il riferimento all’azione di cui all’art. 2394 c.c. non sia contemplato dall’art. 2476 c.c.; l’opposta interpretazione, infatti sarebbe illogica, irragionevole e presenterebbe dei probabili profili di incostituzionalità. Per effetto del fallimento di una società di capitali, dunque, la responsabilità degli amministratori sia nelle s.p.a., sia nelle s.r.l., ex artt. 2392 c.c. (azione sociale), e 2394 c.c. (azione dei creditori), confluiscono in un’unica azione unitaria e inscindibile esercitata dal curatore ex art. 146 l. fall. [ LEGGI TUTTO ]

5 Giugno 2015

Risoluzione del contratto di associazione in partecipazione e abuso dello strumento processuale

Il c.d. “abuso dello strumento processuale” è configurabile solo laddove vi siano gli estremi di una condotta propriamente di “mala fede” o comunque colpevolmente “temeraria”.