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Art. 2392 c.c.
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3 Aprile 2015

Responsabilità da abusivo esercizio di attività di direzione e coordinamento per provocata insufficienza patrimoniale della controllata a danno dei suoi creditori

Costituisce attività di direzione e coordinamento abusiva e illegittima la cessione di crediti per somme ingenti dalla controllata alla controllante in violazione del disposto dell’art. 2467 e che comporti a carico della controllata, in presenza di una causa di scioglimento, un danno finanziario consistente nella privazione della necessaria liquidità per la continuazione dell’attività aziendale. [ LEGGI TUTTO ]

13 Marzo 2015

Clausola simul stabunt simul cadent e giusta causa di revoca dell’amministratore

Con riferimento alla clausola simul stabunt simul cadent, qualora le dimissioni della maggioranza dei componenti il consiglio di amministrazione siano esplicitamente giustificate sulla base di un grave inadempimento del restante amministratore (delegato), si applicano analogicamente le regole in tema di revoca dell’amministratore.

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Danno da false informazioni al mercato e dovere di agire informati

Il pregiudizio subito dall’investitore che, a causa di false comunicazioni diffuse al mercato, abbia acquistato e conservato dei warrant a prezzo gonfiato rispetto all’effettivo valore del titolo, va qualificato come “danno diretto” perché incide sul patrimonio del singolo che non agisce in qualità di socio, ma di terzo estraneo alla società.

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20 Febbraio 2015

Operazioni con parti correlate e responsabilità da attività di direzione e coordinamento.

L’amministratore di società che intende ottenere la proprietà di un edificio da costruire può anche (sebbene sia sconsigliabile) utilizzare lo schema della vendita di cosa futura, ma certamente quell’utilizzo è negligente se sono prevedibili varianti all’opera e, in ogni caso, è foriera di responsabilità la decisione di non considerare la revisione del prezzo originario in ragione della posticipazione della consegna dell’opera. [ LEGGI TUTTO ]

27 Gennaio 2015

Revoca dell’amministratore per giusta causa e insussistenza del diritto al risarcimento del danno

Il rapporto giuridico che lega l’amministratore alla società è riconducibile a un rapporto professionale autonomo, nel quale l’amministratore può essere revocato dall’assemblea in qualunque momento, salvo il diritto al risarcimento dei danni, se la revoca [ LEGGI TUTTO ]

4 Dicembre 2014

Provvedimenti sanzionatori emessi da Banca d’Italia e “inesigibilità” della prestazione della controparte.

A seguito delle sanzioni emanate da Banca d’Italia nei confronti del precedente amministratore della società per gravi irregolarità nella gestione, poi confermate nel corso del giudizio amministrativo, il nuovo socio di controllo, che si sia impegnato a sottoscrivere un contratto di consulenza con quest’ultimo, non è tenuto ad adempiere a tale obbligo.

 

18 Novembre 2014

Natura del rapporto tra organo gestorio e società, giusta causa di revoca e risarcimento del danno

Il rapporto di amministrazione costituisce non un mandato, ma una figura di contratto a sé stante. Gli amministratori, a differenza dei mandatari, sono tenuti a compiere non solo singoli e ben delimitati atti giuridici, ma una complessa attività di gestione, con la precisazione che nell’attività tipica degli amministratori rientrano non soltanto la gestione routinaria dell’impresa, ma anche le scelte strategiche più importanti.

 

Il rapporto che lega l’amministratore alla società è un rapporto di immedesimazione organica, che non può essere qualificato né tout court solo come mandato né come rapporto di lavoro subordinato né come collaborazione continuata e coordinata, rientrando invero le prestazioni dell’amministratore piuttosto nell’area del lavoro professionale autonomo.

 

Detto rapporto, sicuramente di natura contrattuale, [ LEGGI TUTTO ]

30 Ottobre 2014

La responsabilità risarcitoria dei revisori in qualità di condebitori solidali per danni recati alla società fallita

Nell’ipotesi di transazione parziaria intervenuta fra il creditore e uno dei condebitori in solido, ove il debitore solidale stipulante versi una somma pari o superiore alla sua quota ideale di debito, il debito residuo gravante sui coobbligati non transigenti in solido [ LEGGI TUTTO ]