Art. 2598 c.c.
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Giurisdizione del giudice italiano e società statunitense convenuta per concorrenza sleale
I criteri stabiliti dal Regolamento n. 44/2001 per l’individuazione del giudice del forum commissi delicti operano anche per i paesi non firmatari della convenzione di Bruxelles (concernente la competenza giurisdizionale), e quindi per gli Stati Uniti d’America, in quanto [ LEGGI TUTTO ]
Concorrenza sleale e divulgazione di provvedimenti giudiziari
Nell’ambito delle generiche previsioni di cui all’art. 2598 c.c., viene annoverata anche la divulgazione ad iniziativa di parte di provvedimenti giudiziari o la diffusione di notizie relative alla loro emanazione (non a seguito di ordine del giudice ma ad iniziativa della parte interessata). Tale attività viene considerata lecita in generale [ LEGGI TUTTO ]
Marchio debole di prodotto farmaceutico, capacità distintiva e rischio confusorio
In caso di marchio “debole” riferito a un prodotto farmaceutico, è sufficiente la sussistenza di differenze minime tra detto segno distintivo e altro marchio, relativo a un prodotto concorrente, per escludere che esista il rischio di confusione fra i due e, pertanto, che [ LEGGI TUTTO ]
Violazione del contratto di franchising da parte dell’affiliante e obbligo di buona fede
In tema di contratto di franchising, costituisce atto di concorrenza sleale la condotta tenuta dall’affiliante che commercializzi i beni in canali dove vengano venduti a prezzi notevolmente inferiori a quelli imposti all’affiliato, togliendo ogni competitività e distruggendo l’immagine di esclusività che avrebbe dovuto essere assicurata per la salvaguardia, non solo dell’interesse della controparte, ma dell’immagine stessa del prodotto, di per sé idonea a far venire meno la collaborazione nell’interesse reciproco dei contraenti, che costituisce caratteristica essenziale del contratto. [ LEGGI TUTTO ]
Contratto di franchising, buona fede e concorrenza sleale
In tema di contratto di franchising, costituisce atto di concorrenza sleale la condotta tenuta dall’affiliante che commercializzi i beni in canali dove vengano venduti a prezzi notevolmente inferiori a quelli imposti all’affiliato, togliendo ogni competitività e distruggendo l’immagine di esclusività che avrebbe dovuto essere assicurata per la salvaguardia, non solo dell’interesse della controparte, ma dell’immagine stessa del prodotto, di per sé idonea a far venire meno la collaborazione nell’interesse reciproco dei contraenti, che costituisce caratteristica essenziale del contratto. [ LEGGI TUTTO ]
Cessione del ramo d’azienda, patto di non concorrenza e utilizzo del marchio
La violazione del patto di non concorrenza a seguito di cessione del ramo d’azienda costituisce sia un illecito contrattuale, per violazione della clausola contrattuale, sia un illecito extracontrattuale [ LEGGI TUTTO ]
Il rapporto di concorrenza nella concorrenza sleale confusoria
Il rapporto di concorrenza sussiste anche tra imprenditori che non esercitano la stessa attività economica, purché entrambe le attività abbiano come termine di riferimento finale la stessa categoria di consumatori che operino in un ambito territoriale anche solo potenzialmente comune (nel caso di specie [ LEGGI TUTTO ]
Il rischio di confusione ai fini della contraffazione di marchio e in ambito della concorrenza sleale confusoria
Il rischio di confusione si concreta anche nell’ipotesi in cui il pubblico possa credere che i prodotti o servizi provengano dalla stessa impresa o, eventualmente, da imprese collegate. Tale valutazione va compiuta globalmente, [ LEGGI TUTTO ]
Concorso di azione di contraffazione di marchi e atti di concorrenza sleale
L’azione reale di contraffazione fondata su una privativa (nel caso in esame si trattava di plurimi marchi registrati) può essere esercitata congiuntamente all’azione di tipo obbligatorio finalizzata alla repressione degli atti di concorrenza sleale purché ricorrano gli autonomi presupposti di entrambe le azioni.
Nullità di un brevetto relativo a servizi televisivi
Non è nullo ai sensi degli artt. 45 comma 2 CPI e 52 comma 2 CBE, secondo i quali non sono brevettabili i programmi per elaboratori e le presentazioni di informazioni, il brevetto che prevede mezzi tecnici – ad esempio, memoria elettronica e dispositivo di controllo della programmazione – che cambiano concretamente lo stato di funzionamento di un dispositivo fisico. [ LEGGI TUTTO ]