Art. 508 c.p.c.
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Nullità degli atti nella procedura di accordo di composizione della crisi da sovraindebitamento
Il controllo di validità degli atti del procedimento degli atti della procedura di accordo e della procedura di liquidazione del patrimonio del sovraindebitato spetta agli organi della procedura ex artt. 26 e 36 l. fall., norme applicabili anche alle procedure di sovraindebitamento in quanto espressioni di un principio di portata generale nell’ambito delle procedure concorsuali dirette da un giudice.
La regola contenuta nell’art. 2929 c.c., secondo cui la nullità degli atti esecutivi che hanno preceduto la vendita e l’assegnazione non ha effetto riguardo all’acquirente o all’assegnatario, non è applicabile alle nullità che riguardino proprio la vendita o l’assegnazione, cioè quando si tratti di vizi che direttamente le concernono ovvero ad esse obbligatoriamente prodromici.
La nullità di una vendita per collusione tra l’aggiudicatario e gli organi della procedura può essere fatta valere mediante l’introduzione di azione autonoma successiva alla collusione nel procedimento esecutivo se il debitore prova di aver avuto conoscenza della collusione dopo la chiusura della procedura esecutiva, dovendo, altrimenti, il vizio essere fatto valere mediante gli strumenti tipici endo-procedimentali di impugnazione degli atti esecutivi o della procedura concorsuale. La collusione tra creditore e aggiudicatario presuppone la consapevolezza della nullità e l’esistenza di un accordo in danno dell’esecutato, intervenuto tra acquirente e creditore.