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16 Febbraio 2021

Azione di responsabilità esercitata dal curatore fallimentare e liquidazione del danno su base equitativa

Fermo l'onere per il curatore che voglia esperire l'azione di responsabilità ai sensi dell'art. 146 L.F. di provare la violazione da parte degli amministratori degli obblighi di gestione non lesiva dell'integrità del patrimonio, nell'impossibilità per quest'ultimo di avvalersi delle scritture contabili mancanti, il danno da risarcire sarà individuato e liquidato in misura corrispondente al deficit fallimentare, da liquidare in via equitativa. [ Continua ]
4 Gennaio 2022

Irrilevanza del patrimonio di partenza del preteso debitore nella richiesta di tutela conservativa

Nella richiesta di tutela conservativa in vista di un’azione di responsabilità nei confronti di un amministratore, sotto il profilo oggettivo del periculum, il dato della consistenza di partenza del patrimonio del preteso debitore (l’amministratore) - in difetto di atti di dismissione già avvenuti o fondatamente presumibili - è del tutto neutro, soprattutto laddove, venendo dedotta una responsabilità da inadempimento di obbligazioni preesistenti, il criterio della limitazione del risarcimento al danno risarcibile “che poteva prevedersi nel tempo in cui è sorta l’obbligazione”, ex art. 1225 c.c., impone di ritenere che il creditore abbia fatto affidamento sulle poste attive del patrimonio - e sulla correlativa garanzia - di cui il debitore era titolare in quel momento, quali esse fossero. [ Continua ]
12 Febbraio 2021

Responsabilità degli amministratori e controllo dei soci: la condotta rilevante del cd. “socio gestore”

L’azione di responsabilità ai sensi dell’art. 2476 co. 7 c.c. può avere ad oggetto anche gli atti compiuti dal socio cd. “gestore” allorché questi, oltre a esercitare una qualche influenza sulle scelte gestorie degli amministratori, abbia comunque tenuto un comportamento positivo dal quale possa dedursi tale forma di influenza. Così, affinché tale responsabilità possa essere ritenuta sussistente, il socio – tramite un comportamento o una condotta attivi – deve aver voluto intenzionalmente arrecare danno alla società, ai soci o ai creditori sociali mediante l’induzione degli amministratori all’inadempimento dei loro propri doveri. [ Continua ]
8 Febbraio 2021

Recesso del socio di cooperativa edilizia e liquidazione della quota versata

Se la somma versata dal socio di cooperativa edilizia al momento dell’ammissione alla compagine sociale non contiene alcun riferimento all’assegnazione dell’immobile da costruire, il versamento deve essere imputato al pagamento della quota sociale, essendo questo ricollegabile non tanto al rapporto sinallagmatico finalizzato all’assegnazione dell’immobile, quanto piuttosto al rapporto di carattere associativo che discende dall’adesione al contratto sociale. Ne consegue che, in caso di recesso, l’obbligo di restituzione della cifra versata non è automatico e per la liquidazione occorre fare riferimento al bilancio dell’esercizio in cui il recesso si è verificato. [ Continua ]
31 Gennaio 2021

Prescrizione e intestazione fiduciaria di titoli azionari e quote

Il diritto del fiduciante di ottenere la restituzione dei beni intestati al fiduciario si prescrive sì con il decorso del termine ordinario decennale, ma il dies a quo utile al computo per la pretesa estinzione del suddetto diritto – salvo diversa previsione nel pactum fiduciae – decorre dal giorno in cui il fiduciario, avutane richiesta, abbia rifiutato il trasferimento del bene.

In relazione al sequestro giudiziario, il dettato normativo richiede quale sostrato cognitivo della valutazione del giudice della cautela, l’apprezzamento dell’esistenza di un conflitto sulla proprietà o anche solo sul possesso di qualsiasi genere del bene controverso, e ciò -nella costante interpretazione giurisprudenziale anche di questa Sezione specializzata (di Milano) - nell’ampia accezione di diritti controversi (e correlativamente, di azioni) sia in re che ad rem, vale a dire rivenienti sia da azioni reali (quali, tipicamente, la rivendica) che quale conseguenza di azioni personali (quali, tipicamente, la risoluzione contrattuale, ma anche l’azione ex art. 2932 c.c.). In relazione al periculum la legge processuale si limita a richiedere che sussista l’opportunità di provvedere - nelle more della definizione della controversia nel merito - alla gestione temporanea del bene controverso, o anche solo alla una custodia “per conto di chi spetti”. [ Continua ]
10 Aprile 2021

Cessione di azienda e inazionabilità della tutela cautelare per mancanza di prova della scrittura privata contestata

Il ricorso di urgenza ex art. 700 c.p.c. della società che abbia fondato su una (o più) scritture private – individuandovi una vera e propria cessione di azienda e invocando le obbligazioni di pagamento che controparte presunta inadempiente avrebbe ivi assunto – i propri diritti alla retrocessione dell’azienda ceduta e che a fronte di un formale disconoscimento delle suddette scritture da parte del convenuto, non abbia dichiarato nelle difese successive di voler comunque avvalersi delle scritture contestate, né soprattutto ne abbia chiesto, o anche solo preannunciato, la verificazione  giudiziale, non può essere esaminato nel merito e va respinto de plano per assoluta carenza del diritto azionato in sede cautelare, dovendosi tali scritture ritenersi prive di qualsiasi efficacia probatoria.  [ Continua ]
10 Gennaio 2022

Carenza di legittimazione processuale del curatore fallimentare e inammissibilità della domanda da lui proposta

La mancata osservanza del provvedimento assunto dal giudice – sia pure nei termini lessicali di invito – di rimediare al difetto autorizzativo del curatore fallimentare integrando in una successiva udienza il contenuto dell’autorizzazione rilasciatagli dal giudice delegato per l’azione di responsabilità ex art. 146 l.f. nei confronti degli amministratori, consuma il potere della parte attrice di sanare il difetto, dovendo l’ordinanza del giudice istruttore essere interpretata quale assegnazione del termine perentorio previsto dall’art. 182 co. 2° c.p.c. [ Continua ]
30 Ottobre 2020

Nullità della delibera di ricostituzione del capitale e fallace riclassificazione delle poste di bilancio

Soltanto con la volontaria rinuncia del mutuante al proprio credito da rimborso dei finanziamenti erogati, tali importi possono essere utilizzati per ripianare le perdite risultanti dal bilancio straordinario approvato della società mutuataria, laddove la loro unilaterale inclusione – approvata a maggioranza e contro la volontà del mutuante – fra le riserve di netto costituisce, oltre che un illecito contrattuale nei rapporti fra le parti, una patente violazione dei canoni di veridicità e correttezza sanciti dall’art. 2423 co. 2° c.c. tale da rendere (e imporre di dichiarare) nulla, sia la delibera di approvazione del bilancio, sia la successiva delibera di ricostituzione in aumento del capitale sociale previa imputazione a perdita delle riserve inesistenti approvata sulla base del primo e fallace presupposto di riclassificazione da parte della società mutuataria della somma finanziata tra le erogazioni in conto capitale anziché fra i debiti verso i soci per finanziamenti. [ Continua ]
23 Maggio 2021

Adesione del creditore all’eccezione di improcedibilità della domanda di ingiunzione del pagamento sollevata da società sottoposta a sequestro preventivo finalizzato alla confisca

L'espressa adesione di parte opposta all'eccezione di improcedibilità della domanda esclude in radice ogni materia del contendere e fa venire meno la necessità di una pronuncia da parte del giudice. [ Continua ]