hai cercato per: Paolo Piscopo
1 Luglio 2020

Pegno su quota per credito non ancora esistente

Il pegno costituito in funzione di una obbligazione principale diviene inefficace qualora sia venuta meno l’obbligazione per la quale era stata originariamente prestata tale garanzia. Il pegno non può essere costituito a favore di un credito non ancora esistente, e tale è da qualificarsi il regolamento concordato fra i coniugi avente ad oggetto la definizione dei loro rapporti patrimoniali in vista di una successiva separazione, che acquista efficacia giuridica e vincola le parti solo con la relativa omologazione. Pertanto, il pegno costituito in relazione a un successivo procedimento di separazione, non manifestando alcun tratto di autonomia rispetto all'obbligazione principale, in virtù del principio di accessorietà diviene inefficace in caso di mancata omologazione dell’accordo di separazione. 14 giugno 2019 [ Continua ]
28 Aprile 2022

Diritto all’informativa del socio di s.r.l.

L’informativa prodotta in giudizio dall'amministratore in merito agli affari di una società ricomprendente copia del libro cespiti, i contratti di vendita dei cespiti, copia delle schede contabili, copia dei mandati di vendita, gli scambi di documenti e la corrispondenza delle trattative è tale da far venir meno qualsiasi pregiudizio per il socio ricorrente che lamentava la lesione del diritto all'informativa a lui riconosciuto dall'art. 2476, co. 2, c.c.. [ Continua ]
5 Febbraio 2021

Operazioni straordinarie e promessa del fatto del terzo

Nel caso di promessa dell'obbligazione o del fatto del terzo (nel caso di specie avente ad oggetto l'esecuzione di operazioni straordinarie aventi quali effetto il trasferimento della titolarità di un certo compendio patrimoniale), il promittente dell’obbligazione che sia rimasto del tutto inoperoso non essendosi attivato con la dovuta diligenza, va condannato a rifondere i danni cagionati dal suo totale inadempimento già al primario obbligo di facere diligenter. ... [ Continua ]
7 Ottobre 2020

Continuità nella gestione in una situazione di verosimile cessazione della continuità aziendale

Non è dilatoria né sconsiderata la condotta intrapresa dall'amministratore unico di una società che - in situazione di verosimile cessazione della continuità aziendale - abbia agito contemperando lo scioglimento della società con l’esigenza di non disperdere il valore della società ricercando medio tempore partner strategici. ... [ Continua ]