Tribunale di Roma
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Azione di risarcimento del danno esperita dal singolo socio contro il liquidatore
Il discrimine tra l’azione individuale di responsabilità ex art. 2476, comma 6 c.c. e l’azione sociale ex art. 2476, comma 1 c.c. è dato dall’incidenza diretta del danno sul patrimonio del socio. Mentre l’azione sociale [ LEGGI TUTTO ]
Le azioni di simulazione assoluta e le azioni revocatorie promosse nei confronti dell’ex amministratore di srl
L’azione di simulazione (assoluta o relativa) e quella revocatoria, pur diverse per contenuto e finalità, possono essere proposte entrambe nello stesso giudizio in forma alternativa tra loro o, anche, eventualmente in via subordinata l’una all’altra, senza che la possibilità di esercizio dell’una precluda la proposizione dell’altra. L’unica differenza [ LEGGI TUTTO ]
La delibera di esclusione dell’accomandante deve essere dettagliatamente motivata
In materia di esclusione del socio, nella società in accomandita semplice trova applicazione l’art. 2286 c.c., che prevede quale presupposto la commissione di gravi inadempienze da parte del socio. La delibera di esclusione deve contenere [ LEGGI TUTTO ]
Legittimazione ad impugnare del socio e del creditore pignoratizio
La legittimazione ad impugnare una delibera assembleare di una s.r.l. per non conformità alla legge o allo statuto è circoscritta dall’art. 2479 – ter c.c. ai soci che non vi hanno consentito, escludendo così coloro che al momento dell’assunzione della delibera erano sprovvisti della qualità di socio, qualifica imprescindibile ai fini dell’esercizio del diritto all’impugnativa. Discorso diverso deve essere fatto per le decisioni assembleari aventi oggetto illecito o impossibile che, secondo il disposto della summenzionata norma, possono essere impugnate da chiunque vi abbia interesse e quindi anche da soggetti che non sono soci della società.
Qualora la partecipazione sociale sia gravata da un pegno, il diritto all’impugnazione delle decisioni assembleari è uno di quei “diritti amministrativi diversi” che ai sensi dell’art. 2352 comma 6 c.c. spetta in maniera concorrente sia al socio sia al creditore pignoratizio. Se l’esercizio dell’azione di nullità della delibera assembleare compete indistintamente sia al socio sia al creditore pignoratizio, non essendo neanche necessaria la qualifica di socio della società, la legittimazione ad impugnare la delibera per annullabilità soffre delle limitazioni che richiedono un coordinamento tra la legittimazione esclusiva del creditore pignoratizio e quella concorrente del socio, il quale, sebbene sia formalmente legittimato ad impugnare la deliberazione, subisce gli effetti dell’espressione del diritto di voto da parte del creditore pignoratizio, dal momento che sarebbe illogico, con riferimento alla medesima partecipazione sociale, l’espressione di un voto in senso favorevole a una data deliberazione e l’impugnazione volta al suo annullamento.
Per le ragioni poc’anzi dette, il socio titolare della partecipazione sociale può esperire l’azione di annullamento della delibera assembleare qualora il creditore pignoratizio in sede di decisione abbia espresso voto contrario o sia stato assente o astenuto, mentre l’impugnazione del socio non è proponibile qualora il creditore pignoratizio abbia votato a favore della delibera, perché l’azione è in contrasto con il comportamento dell’unico soggetto legittimato ad esprimere il voto.
[Nel caso di specie il Tribunale di Roma è chiamato ad affrontare la questione della legittimità a impugnare una decisione assembleare di approvazione del bilancio di una s.r.l. da parte di due soci della stessa: un socio che aveva acquistato la quota della società senza aver iscritto l’avvenuto trasferimento nel registro delle imprese e un socio, titolare di una quota di partecipazione gravata da un pegno in favore di un terzo creditore. Nel primo dei due casi riportati, il mancato deposito dell’atto di trasferimento della quota nel registro delle imprese non rende, ai sensi dell’art. 2470 c.c., l’atto opponibile alla società e priva l’acquirente della qualità di socio e della conseguente legittimazione all’esercizio dei diritti sociali, tra cui anche il diritto all’impugnazione delle delibere assembleari; nel secondo caso riportato, l’esercizio del voto favorevole da parte del creditore pignoratizio alla decisione di approvazione del bilancio di esercizio, priva il socio della legittimazione ad impugnare la decisione per violazione di legge o dello statuto. Ai soci è riconosciuta l’esclusiva legittimazione ad impugnare la deliberazione di approvazione del bilancio per i profili di nullità, qualora quest’ultimo sia redatto in violazione dei principi di chiarezza e precisione dettati dall’art. 2423 c.c., dal momento che la legge non richiede per l’esperimento della relativa azione la qualifica di socio della società, attribuendo a chiunque ne abbia interesse la legittimazione ad impugnare le decisioni aventi oggetto impossibile o illecito e quelle prese in assenza di assoluta informazione.]
Cancellazione di società e garanzia per i vizi dei macchinari ricompresi nella cessione di azienda
Come statuito dalle Sezioni Unite della Cassazione nel 2013, dopo la riforma del diritto societario attuata dal d.lgs. n. 6 del 2003, qualora all’estinzione della società, di persone o di capitali, conseguente alla cancellazione dal registro delle imprese, non corrisponda il venir meno di ogni rapporto giuridico facente capo alla società estinta, si determina [ LEGGI TUTTO ]
Azione di rivendicazione relativa a quote di s.r.l. Forma della cessione
L’azione di rivendicazione ex art. 948 c.c. è esperibile da parte di chi, affermandosi proprietario, non solo vuole che si accerti tale qualità, ma vuole anche che la cosa sia recuperata da chi la detiene o possiede. A tal fine, l’attore che afferma di essere il proprietario non solo dovrà provare che è divenuto tale in base [ LEGGI TUTTO ]
Alla compravendita di azioni sociali si applica in via analogica la disciplina generale della vendita
In tema di compravendita di azioni sociali, trova applicazione in via analogica l’art. 1498 c.c. sul pagamento del prezzo fissato nel contratto di cessione.
Una volta provata l’esistenza del contratto di compravendita, all’attore [ LEGGI TUTTO ]
Sequestro conservativo ante causam. Competenza territoriale. Azione di responsabilità ex 146 co. 2 lett. a) l.fall. e “cumulo” delle azioni. Scindibilità delle cause in tema di litisconsorzio facoltativo. Presupposti e coesistenza del fumus boni iuris e del periculum in mora
In materia di competenza, nel procedimento cautelare ante causam, trova applicazione il 669 ter c.p.c. Contrariamente a quanto previsto per il giudizio a cognizione piena, non opera in tale procedimento il regime delle preclusioni relativo alle eccezioni e al rilievo d’ufficio dell’incompetenza e, esclusa la vis actractiva del Tribunale fallimentare ex 24 l.fall., devono trovare applicazione le regole generali sia per quanto riguarda la competenza [ LEGGI TUTTO ]
Azione di responsabilità promossa dal socio o dal terzo direttamente danneggiato dalla condotta colposa o dolosa degli amministratori: profilo soggettivo e requisito di danno diretto.
Il dolo richiesto dall’art. 2395 c.c. consiste nella volontà di compiere l’atto illecito senza che sia ulteriormente necessario, ad integrare la fattispecie di responsabilità, che il profilo soggettivo sia concretamente diretto contro un determinato soggetto. [ LEGGI TUTTO ]
Onere probatorio nella liquidazione degli interessi compensativi del danno
Il riconoscimento degli interessi compensativi, dalla data del fatto o dai singoli esborsi, è possibile solo nel caso di allegazione e prova, da parte del creditore, su di un eventuale danno da ritardo, ulteriore e maggiore rispetto a quello risarcito con la rivalutazione. [ LEGGI TUTTO ]