Tribunale di Genova
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Incompletezza/inattendibilità delle scritture contabile e responsabilità degli amministratori nei confronti del curatore fallimentare
L’incompletezza e l’inattendibilità delle scritture contabili non può essere ritenuta ex se fonte di responsabilità per gli amministratori, essendo necessario rilevare un pregiudizio al patrimonio sociale potenzialmente ricollegabile a tale violazione in termini di lucro cessante e danno emergente.
Responsabilità del direttore generale di S.r.l. per mancata convocazione dell’assemblea
Il direttore generale di una S.r.l. non può essere ritenuto responsabile per la mancata convocazione dell’assemblea per la riduzione e l’aumento del capitale sociale, o per l’accertamento della causa di scioglimento, ex artt. 2482-ter, 2484 e 2485 c.c., riferendosi tali disposizioni esclusivamente agli amministratori. [ LEGGI TUTTO ]
Cessione di quote. Responsabilità precontrattuale e omissione degli obblighi informativi
E’ corretto affermare che nello svolgimento delle trattative e nella formazione del contratto assumono un ruolo molto importante gli obblighi informativi visto che le conseguenze di un comportamento contrario a buona fede nella fase anteriore alla conclusione del contratto possono riverberare sul contenuto del contratto, il quale [ LEGGI TUTTO ]
Impugnativa della delibera assembleare di approvazione del bilancio, tempestività della richiesta di esibizione documentale
Legittimazione attiva dei soci assenti all’impugnazione di delibere di s.r.l. e competenza del g.o. sulla materia cautelare
Deve ritenersi che la locuzione “soci che non vi hanno consentito” di cui all’art. 2479 ter CC includa i soci assenti, e ciò non solo perché i soci assenti non hanno prestato alcun consenso, ma [ LEGGI TUTTO ]
Scioglimento della società di fatto e liquidazione della quota ex art. 2289
L’applicabilità delle sanzioni dell’art. 110 t.u.f. all’ipotesi della O.P.A. preceduta da intese collusive
La collusione ai sensi dell’art. 106 co. 3, lett. d), n. 2) t.u.f. è uno dei presupposti per la rideterminazione in rialzo del prezzo dell’O.P.A. da parte della Consob, ma non è oggetto di un divieto né parametro per quantificare gli obblighi dell’offerente, e dunque non rientra nelle violazioni dell’obbligo di O.P.A. Il potere della CONSOB di rideterminare in rialzo il prezzo dell’O.P.A. è infatti un potere costitutivo (oltre che discrezionale), non un potere sanzionatorio. Da questo discende che le sanzioni di cui all’art. 110 t.u.f., non si applicano in caso di intese collusive, in quanto presupposto delle sanzioni non è qualunque violazione della disciplina dell’O.P.A., ma unicamente la violazione dell’obbligo di lanciare l’O.P.A. nei termini di legge al prezzo corrisposto al venditore. Argomenti letterali, teleologici e sistematici portano ad affermare che all’accertamento di una collusione non consegue alcun obbligo di vendere ex art. 110 t.u.f. né la sterilizzazione del diritto di voto, ma consegue la conformazione autoritativa dell’obbligo di acquisto ai sensi dell’art. 106 t.u.f. tramite il provvedimento in rialzo.
Giurisdizione in materia di accertamento della responsabilità di organi amministrativi e di controllo di società pubblica
Avuto riferimento al profilo della giurisdizione nelle azioni di responsabilità verso esponenti di società pubblica, (i) l’azione davanti al giudice civile tutela il privato in caso di danno allo stesso cagionato da un funzionario o un impiegato pubblico (v. art. 28 Cost.) mentre (ii) l’azione davanti alla Corte dei Conti per la responsabilità amministrativa [ LEGGI TUTTO ]
Provvedimento cautelare atipico di restituzione dell’azienda e periculum in mora
Il provvedimento cautelare ex art. 700 c.p.c. di restituzione dell’azienda può essere concesso – anche inaudita altera parte – qualora, nell’ipotesi di cessione d’azienda con riserva di proprietà, l’acquirente si renda inadempiente non soltanto nei confronti del venditore, bensì anche nei confronti del proprietario dei locali aziendali (determinando l’emissione di un provvedimento di sfratto per morosità): è integrato, infatti, il presupposto [ LEGGI TUTTO ]
Responsabilità del liquidatore ex art. 2495 c.c.
Il socio di una società cancellata non può essere chiamato a rispondere ai sensi dell’art. 2495 per l’asserita attribuzione di un saldo positivo contenuta nel bilancio finale di liquidazione se pacificamente tale attribuzione non ha mai avuto luogo (nella specie il credito iva della società, assegnato al socio come riparto di liquidazione, non era mai stato riscosso). [ LEGGI TUTTO ]