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La ditta non è un soggetto di diritto diverso dal suo titolare
Se l’iniziale accordo tra due titolari di ditte individuali per esercitare una nuova attività in forma societaria naufraga e la nuova iniziativa viene comunque gestita attraverso una ditta individuale, è pacifico che non si tratti di un soggetto diverso dal suo titolare e non costituisca centro autonomo di imputazione di rapporti giuridici. Pertanto anche l’eccezione di carenza di legittimazione passiva sollevata dal convenuto risulta infondata. [ LEGGI TUTTO ]
Esclusione da società cooperativa del socio moroso nel pagamento dei canoni di locazione
E’ legittima la delibera di esclusione di un socio dalla società cooperativa per morosità nei pagamenti dovuti per il godimento dell’immobile sociale assegnato e la conseguente dichiarazione di decadenza dal diritto di assegnazione in godimento dell’immobile medesimo [ LEGGI TUTTO ]
Rito speciale del lavoro e connessione tra cause inerenti a rapporto mutualistico e cause di lavoro
La locuzione «ragioni di connessione» di cui all’art. 3, co. 3, d. lgs. n. 168/2003 deve essere interpretata nel senso che il regime della connessione, ove riferibile al cumulo di cause relative al rapporto mutualistico e al rapporto lavorativo, comporta il radicamento della competenza per le cause connesse dinanzi al giudice del lavoro. [ LEGGI TUTTO ]
Violazione dell’obbligo di buona fede nell’esecuzione di un contratto di coesistenza tra marchi
Nell’ambito di un contratto di coesistenza di marchi, il fatto che il compromesso negoziale sia fondato su particolari particolarmente piccoli impone alle parti di uniformare i propri comportamenti ad un livello molto elevato di correttezza, tale da [ LEGGI TUTTO ]
Violazione di accordi di coesistenza tra marchi e contraffazione
Violazione dell’accordo di coesistenza tra segni distintivi e principio di buona fede. Il caso dei panettoni Cova
La buona fede nell’esecuzione del contratto si sostanzia in un generale obbligo di solidarietà che impone a ciascuna delle parti di agire in modo da preservare gli interessi dell’altra, a prescindere tanto da specifici obblighi contrattuali, quanto dal dovere extracontrattuale del neminem laedere, trovando tale impegno solidaristico il suo limite precipuo unicamente nell’interesse proprio del soggetto, tenuto, pertanto, al compimento di tutti gli atti giuridici e/o materiali che si
rendano necessari alla salvaguardia dell’interesse della controparte, nella misura in cui essi non comportino un apprezzabile sacrificio a suo carico.
La violazione sistematica, continuata e duratura di tale canone di lealtà costituisce inadempimento contrattuale di indubbia rilevanza e oggettiva gravità, tale quindi da giustificare l’accoglimento di una domanda di risoluzione contrattuale di un accordo transattivo che regolava la coesistenza tra segni distintivi.
Impugnazione di delibera del c.d.a. comportante trasformazione da società operativa in holding
In caso di delibere consigliari prive di per sé di immediata incidenza nell’organizzazione sociale, nei rapporti tra soci o verso i terzi, se non a seguito e in conseguenza dei successivi atti dispositivi volti all’esecuzione delle stesse, un interesse concreto all’impugnazione [ LEGGI TUTTO ]
Imitazione di prodotti non oggetto di privative industriali e concorrenza sleale parassitaria.
La creatività deve ritenersi tutelata nel nostro ordinamento solo per un tempo determinato, fino a quando cioè può considerarsi originale. Quando l’originalità può considerarsi esaurita, ovvero quando quel determinato modo di produrre e/o commercializzare sia divenuto ormai [ LEGGI TUTTO ]
ATI, fallimento della capogruppo mandataria ed esigibilità dei crediti non ancora adempiuti
L’art. 78 l. fall., secondo cui il fallimento del mandatario determina lo scioglimento del contratto di mandato, trova applicazione anche con riferimento alle ipotesi di mandato in rem propriam e di associazione temporanea d’impresa (A.T.I.) [ LEGGI TUTTO ]
Concorrenza sleale dell’ex collaboratore mediante contraffazione di marchio e storno illecito di clientela
L’ipotesi di cui all’art. 20 lett. a) CPI di uso di segno identico al marchio per un servizio identico a quello per cui è stato registrato garantisce al titolare una tutela assoluta [ LEGGI TUTTO ]