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Azione di responsabilità esercitata dal commissario straordinario nell’amministrazione straordinaria. Assicurazione della responsabilità civile degli amministratori e legittimità della clausola “claim made”
L’azione di responsabilità esercitata dal curatore del fallimento – o dal commissario straordinario nell’amministrazione straordinaria – ha carattere unitario e inscindibile, risultando frutto della confluenza in unico rimedio delle due diverse azioni di cui agli articoli 2393 3 2394 c.c. [ LEGGI TUTTO ]
Azione di annullamento di compravendita di quote societarie
La cessione delle quote di una società di capitali ha come oggetto la partecipazione sociale e solo quale oggetto mediato la quota del patrimonio; pertanto un errore [ LEGGI TUTTO ]
Brevetto di principio attivo e certificato protettivo complementare
L’articolo 3, lettera a), del regolamento n. 469/2009 dev’essere interpretato nel senso che, per poter ritenere che un principio attivo sia protetto da un brevetto, non è necessario che lo stesso sia menzionato nelle rivendicazioni di tale brevetto mediante una formula strutturale; qualora tale principio attivo sia coperto da una formula funzionale [ LEGGI TUTTO ]
Società cooperativa e denunzia al tribunale per gravi irregolarità nella gestione
Il procedimento di denuncia al tribunale per gravi irregolarità nella gestione deve ritenersi ammissibile anche per le società cooperative a responsabilità limitata, atteso che l’art. 2545 quinqulesdecies c.c. ha previsto per le cooperative in genere, comunque modellate, l’operatività dell’art 2409 c.c..
Una clausola compromissoria contenuta nello statuto di una società cooperativa non è idonea a precludere il ricorso al tribunale ai sensi dell’art. 2409 c.c.. La legittìmazione a presentare la denunzia spetta ai soci, non venendo in rilievo, nel caso delle società cooperative, i limiti di partecipazione al capitale sociale ovvero ai limiti numerici dei soci stessi.
Lo status di socio e la titolarità della percentuale indicata nelle disposizioni in tema di impugnazione delle delibere assembleari, [ LEGGI TUTTO ]
Postergazione legale dei finanziamenti soci e prestito obbligazionario
La postergazione del credito ex art. 2467 c.c. non pare applicabile al prestito obbligazionario, atteso che la disciplina di quest’ultimo lo configura in modo non assimilabile al semplice finanziamento dei soci. [ LEGGI TUTTO ]
Ammissibilità della revoca di rappresentante comune di azioni in via cautelare
Il richiamo del procedimento camerale di cui agli artt. 2347 e 1105 c.c. non giustifica una pronuncia di inammissibilità di un ricorso ex art. 700 c.p.c. avente ad oggetto la revoca di un rappresentante comune di azioni, per carenza del requisito della c.d. residualità della tutela d’urgenza: da tali norme non è ricavabile, infatti, alcun rimedio camerale [ LEGGI TUTTO ]
Natura transattiva di un accordo e nullità della transazione
Per stabile se un accordo intercorso tra due o più parti abbia natura transattiva, ciò che rileva è l’esistenza di una res dubia, la finalità conciliativa dell’accordo e la conseguente concessione di reciproci benefici, come emerge dalla definizione del contratto di transazione data dall’art. 1965 c.c. e come costantemente affermato dalla giurisprudenza. Non rileva, invece, il nomen iuris dato dalle parti all’accordo.
In merito all’eventuale nullità di un negozio transattivo, la giurisprudenza di legittimità ha ermeneuticamente stabilito la piena validità di una transazione avente quale base un contratto nullo, specificando che vi è nullità della sola transazione relativa ad un contratto con causa illecita.
L’oggetto del contratto di trasferimento di partecipazioni di società di capitali
Il contratto di cessione delle quote o azioni di una società di capitali ha come oggetto immediato la partecipazione sociale, la quale deve essere intesa come ‘bene di secondo grado’ rappresentativo dell’intera posizione contrattuale obiettivata e dei diritti e poteri tutti che da essa dipendono, e solo [ LEGGI TUTTO ]
Concorrenza sleale e storno di dipendenti
L’art. 2598 n. 3 c.c. non sanziona il mero passaggio di dipendenti da un’impresa a un’altra poiché, così interpretata, la norma contrasterebbe con diritti costituzionalmente tutelati quali quello del prestatore di lavoro di migliorare la propria posizione economica ex art. 35 Cost. e quello dell’impresa di libera iniziativa economica ex art. 41 Cost. [ LEGGI TUTTO ]