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Nomina del liquidatore e clausola compromissoria. Legittimazione del socio all’impugnazione di contratto in conflitto di interessi
L’area della non compromettibilità – ai sensi del primo comma dell’art. 34 del D.Lgs 2003 n. 5 – è ristretta all’assoluta indisponibilità del diritto e, quindi, alle sole nullità insanabili, e perciò non riguarda le delibere di nomina del liquidatore e le delibere di approvazione del bilancio.
Ricorso d’urgenza e oggetto della cautela
In applicazione del principio di esecuzione in buona fede del contratto, va accolto il ricorso ex art. 700 c.p.c. volto alla restituzione di documentazione contrattuale, commerciale e contabile, limitatamente alla documentazione formatasi [ LEGGI TUTTO ]
Cessione di azioni contro la costituzione di rendita vitalizia e prova della simulazione
Ai fini dell’ammissibilità della prova per testi o presunzioni della simulazione non è sufficiente dedurre l’illiceità del contratto di donazione asseritamente dissimulato per violazione dei requisiti di forma (nella specie le parti avevano [ LEGGI TUTTO ]
Accordi di coesistenza tra segni distintivi e rischio di associazione
Lo scopo di un testo contrattuale è quello di regolamentare in un certo modo e a determinate condizioni i rapporti tra i contraenti e non quello di evitare un diverso trattamento tra le parti stesse e soggetti terzi eventuali e del tutto estranei all’accordo. Queste pattuizioni ulteriori possono anche esservi [ LEGGI TUTTO ]
Impugnazione di delibera assembleare di modifica di statuto consortile ed effetti della sospensione giudiziale
La sospensione giudiziale ex art. 2378, co. 3, c.c. di deliberazioni assembleari di società o consorzi non attiene alla sola “esecuzione” delle stesse, potendosi estendere alla loro “efficacia giuridica”; tanto avviene, infatti, [ LEGGI TUTTO ]
Scioglimento della società per impossibilità di conseguire l’oggetto sociale e impossibilità di funzionamento dell’assemblea
La causa di scioglimento della società per impossibilità di conseguire l’oggetto sociale ricorre soltanto quando detta impossibilità sia tale da assumere il carattere di irreversibilità e di assolutezza e pertanto non ricorre là dove la società sia attiva e operante, a nulla rilevando eventuali dissidi tra i soci che non siano inidonei a impedire lo svolgimento della sua ordinaria attività.
Scioglimento della società per sopravvenuta impossibilità di conseguire l’oggetto sociale, ovvero per la continuata inattività dell’assemblea
La cessione da parte di una società cooperativa attiva nel settore lattiero caseario del ramo d’azienda costituente la propria attività tipica non è da sola sufficiente ad integrare la volontà da parte dei soci a rinunciare allo scopo mutualistico tipico di tale forma societaria e quindi non ne consegue l’impossibilità oggettiva, assoluta, irreversibile e definitiva di conseguire l’oggetto sociale non potendosi dunque applicare la causa di scioglimento di cui all’art. 2484, comma 1, n. 2 c.c. [ LEGGI TUTTO ]
Cancellazione della società dal registro delle imprese e responsabilità dei soci per le obbligazioni sociali non soddisfatte
Qualora al momento dell’estinzione della società, conseguente alla sua cancellazione dal registro delle imprese, permangano obbligazioni sociali non soddisfatte, i soci rispondono verso i creditori sociali non solo con le somme riscosse in base al bilancio finale di liquidazione, ma anche con i beni e i diritti non compresi nel bilancio e comunque attribuiti loro in dipendenza del loro subentrare nelle posizioni attive della società cancellata.
Scioglimento di srl per impossibilità di funzionamento
Qualora l’assemblea di una srl convocata per l’approvazione del bilancio, non proceda in tal senso, e alla successiva convocazione non si riunisca nemmeno, sussistono i presupposti di cui al n. 3 dell’art. 2484 c.c. e pertanto si deve decretare l’avvenuto scioglimento della società.
L’obbligo di rimborso ha la stessa ampiezza delle garanzie prestate
Quando in un contratto di cessione di quote sociali è prevista una garanzia relativa alla generica inesistenza di debiti verso soci e/o verso terzi, seguita da quella di un altrettanto generico obbligo di rimborso, quest’ultima – in virtù del principio di interpretazione secondo buona fede – deve intendersi in maniera esattamente corrispondente all’ambito delle (prime) garanzie concesse.