Continuità nella gestione in una situazione di verosimile cessazione della continuità aziendale
Non è dilatoria né sconsiderata la condotta intrapresa dall’amministratore unico di una società che – in situazione di verosimile cessazione della continuità aziendale – abbia agito contemperando lo scioglimento della società con l’esigenza di non disperdere il valore della società ricercando medio tempore partner strategici.
A giudizio del tribunale, occorre valutare l’adeguatezza, in termine di tempi e modi, della reazione dell’organo amministrativo a una situazione di plausibile cessazione della continuità aziendale. Pertanto, la ricerca di partner che consenta, in una situazione di crisi che non sia ancora sfociata in una definitiva insolvenza, di preservare nell’immediato il valore della società non è né velleitario (se ovviamente tale attività è sostenuta da un’adeguata diligenza professionale) né – quel che più rileva – alternativo alla liquidazione. Difatti, i benefici che possono ragionevolmente conseguire da tale ricerca sono indubbiamente preferibili alla dispersione dell’attivo che la liquidazione comporta.