Contraffazione di marchio e confusione
Non esclude la contraffazione il fatto che il marchio contestato, costituito da una parola identica ad un marchio anteriormente registrato, sia utilizzato con l’aggiunta di una cifra e adottando diversi cromatismi, poichè tali elementi sono inidonei ad avere sufficiente valore differenziativo, facendo invece pensare una diversa sezione della stessa impresa.
Non comporta preuso idoneo ad escludere la contraffazione l’utilizzo all’interno della denominazione sociale di una società, di una parola identica ad un marchio successivamente registrato quando l’attività di tale società non sia provata e si svolga in luogo distante da quello in cui è svolta l’attività della società titolare del marchio e, quindi, senza un concreto rischio di confusorietà.
Per visualizzare la sentenza devi effettuare login
Maria Luigia Franceschelli
AssociateDottorato di Ricerca in Proprietà Industriale, Università degli Studi di Milano Avvocato presso Hogan Lovells Studio Legale, IP team(continua)