Esercizio abusivo delle dimissioni da parte di amministratori legati da clausola “simul stabunt, simul cadent”
La revoca degli amministratori non deve essere necessariamente formalizzata in un’esplicita manifestazione di volontà, ma può anche avvenire in modo implicito, come nel caso – ad esempio – in cui venga deliberata una riduzione dei membri del consiglio di amministrazione.
Lo spontaneo ma ingiustificato esercizio del diritto di dare le dimissioni da parte di alcuni amministratori, in presenza di clausola simul stabunt, simul cadent, può consentire di ottenere indirettamente gli effetti della revoca senza giusta causa degli altri, giustificando la richiesta di risarcimento del danno da parte di questi ultimi, nei confronti della società.
Nel caso di revoca dell’amministratore di una società a responsabilità limitata, il danno risarcibile consiste nel lucro cessante, e cioè nel compenso non percepito per il periodo in cui l’amministratore avrebbe conservato il suo ufficio se non fosse intervenuta la revoca.
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Marco Verbano
Laureatosi col massimo dei voti e la lode in Giurisprudenza presso l'Università degli Studi di Padova nel 2011 (tesi di diritto civile su "Il danno da intese anticoncorrenziali", relatore il Prof. Stefano Delle...(continua)