Illegittimo utilizzo della clausola simul stabunt simul cadent e risarcimento del danno
L’applicazione della clausola “simul stabunt simul cadent” deve avvenire nel rispetto del principio generale di buona fede e dei doveri di lealtà e correttezza che regolano i rapporti all’interno delle società. Ne discende che laddove la clausola sia azionata al solo fine di determinare l’estromissione di un amministratore dalla società e di eludere in tal modo l’art. 2383, co. 3, c.c., che prevede l’obbligo di risarcire il danno quando l’amministratore sia revocato senza giusta causa, sicuramente l’applicazione di tale clausola deve ritenersi illegittima.
Il pregiudizio subito dall’amministratore sociale revoca ingiustamente costituisce debito di valore e pertanto sulla somma liquidata deve essere calcolata la rivalutazione monetaria e devono essere computati gli interessi c.d. compensativi dalla data della revoca sino alla data del deposito della sentenza.
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Paolo F. Mondini
Fondatore e Responsabile scientificoFondatore e responsabile scientifico del progetto di Giurisprudenza delle Imprese, il prof. Paolo Flavio Mondini è Associato di Diritto commerciale e bancario presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza....(continua)