Impossibilità sopravvenuta della prestazione e inadempimento del terzo
L’inadempimento del terzo che si era obbligato con il convenuto a procurare la provvista necessaria per permettere a quest’ultimo di sottoscrivere un aumento di capitale deliberato dalla società attrice – secondo quanto previsto in un contratto preliminare intervenuto tra le parti in causa – non può costituire ex se un’ipotesi di impossibilità sopravvenuta della prestazione.
Similmente, deve essere rigettata l’eventuale richiesta del convenuto di essere “sostituito” dal terzo, pur inadempiente nei suoi obblighi verso il convenuto; né – in assenza di una specifica domanda in tal senso – la sola chiamata in causa del terzo può essere intesa come una «domanda subordinata di risarcimento danni» conseguenti all’eventuale condanna del convenuto nel giudizio principale.
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Enrico Rino Restelli
Avvocato e dottore di ricerca in diritto societario e diritto dei mercati finanziari(continua)