Interpretazione di clausola che sancisce l’impegno al rimborso rateale di un finanziamento soci “salvo imprevisti e/o difficoltà economiche improvvise ed inaspettate”. Cessione della partecipazione e divieto di concorrenza.
La clausola che prevede l’impegno della società a rimborsare il finanziamento soci, facendo salvi imprevisti e/o difficoltà economiche improvvise ed inaspettate – contenendo il riconoscimento del debito ed essendo il testo ambiguo – non può essere interpretata nel senso che il soggetto il cui credito il debitore riconosce, lo perderebbe in ragione della sopravvenienza di “imprevisti e/o difficoltà economiche improvvise e inaspettate” del debitore, a fronte di principi generali che non riconducono a tale situazione alcun effetto estintivo. Un’interpretazione siffatta violerebbe il canone secondo cui, nell’interpretare il contratto, si deve avere riguardo alla “comune intenzione delle parti” e non invece all’interpretazione confacente agli interessi di una sola di esse.
L’interpretazione di una clausola siffatta è conforme al canone della comune intenzione delle parti e della buona fede ove venga intesa nel senso di escludere l’operatività dell’art. 1183 c.c., consentendo pertanto alla società debitrice di adempiere in termini differenti senza, per l’effetto, perdere il beneficio del termine, ma pur sempre entro il termine finale da individuare nella scadenza prevista per il pagamento dell’ultima rata.
E’ consentita l’estensione analogica del disposto dell’art. 2557 c.c. alle ipotesi di cessione di quote di partecipazione di una società di capitali. Tuttavia presupposto indefettibile di tale estensione è che il Giudice accerti che la cessione integra un “caso simile” all’alienazione di azienda. Tale similitudine è ravvisabile nell’ipotesi di cessione della partecipazione sociale di controllo. Quest’ultima operazione, infatti, pur non essendo qualificabile come cessione d’azienda, ne determina i medesimi effetti pratici, vale a dire la “circolazione del complesso aziendale” (cfr. Cass. n.14471/2014)
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Daniela Russo
Avvocato del Foro di MilanoLaurea in giurisprudenza a pieni voti presso l'Università degli Studi di Parma e abilitazione all'esercizio della professione forense presso la Corte d'Appello di Milano. Tirocinio formativo presso la Sezione...(continua)