L’illegittima occupazione di un segmento dell’etere e diritto al risarcimento del danno
A prescindere dalla competenza esclusiva della pubblica amministrazione ad indicare, attuare e autorizzare eventuali interventi tecnici risolutivi, l’occupazione di un segmento di etere già oggetto dell’altrui lecita attività imprenditoriale, involge nel merito situazioni giuridiche soggettive riconducibili all’ambito della concorrenza sleale e quindi tutelabili con gli strumenti di cui agli artt. 2598 e segg. c.c.
Ai fini del risarcimento del danno non è sufficiente il semplice accertamento di condotte concorrenzialmente illecite, pur se usualmente potenzialmente pregiudizievoli anche economicamente per il concorrente.
Il diritto al risarcimento del danno conseguente alla lesione di un diritto soggettivo non è riconosciuto con caratteristiche e finalità punitive ma in relazione all’effettivo pregiudizio subito dal titolare del diritto leso: da ciò deriva che l’arricchimento è consentito solo se sussiste una causa giustificatrice dello spostamento patrimoniale da un soggetto ad un altro, nonché il fatto che nelle ipotesi di danno in re ipsa, in cui la presunzione si riferisce solo all’an debeatur (che presuppone soltanto l’accertamento di un fatto potenzialmente dannoso in base ad una valutazione anche di probabilità o di verosimiglianza secondo l'”id quod plerumque accidit“) e non alla effettiva sussistenza del danno e alla sua entità materiale, permane la necessità della prova di un concreto pregiudizio economico ai fini della determinazione quantitativa e della liquidazione del danno per equivalente pecuniario.
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Valentina Borgese
Editor – Sezione di Diritto Industriale. Dopo aver conseguito la laurea presso l'Università di Palermo (oggetto della tesi: Le reti d'impresa; relatore Prof. Rosalba Alessi), ha svolto il Tirocinio presso la...(continua)