Nullità dell’opzione di vendita “leonina” a prezzo fisso
È nulla per violazione del divieto di cui all’art. 2265 c.c. – avente portata pacificamente transtipica e dunque applicabile anche al di fuori dei patti sociali e delle società di persone – l’opzione di vendita di una partecipazione sociale a prezzo fisso con clausola di automatico incremento del prezzo in misura pari alle eventuali contribuzioni (di qualsiasi tipo) effettuate, nel periodo compreso fra la stipulazione del contratto d’opzione e il termine di esercizio della stessa, dal socio beneficiario dell’opzione in favore della società la cui partecipazione è oggetto di opzione.
(Nel caso di specie, una fondazione, socia di maggioranza della società la cui partecipazione è oggetto d’opzione, concedeva l’opzione in questione ad una socio finanziatore, divenuto tale per effetto della sottoscrizione di un primo aumento di capitale, concedendo a questo altresì una speculare opzione d’acquisto).
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Giovanni Maria Fumarola
Dottore magistrale in giurisprudenza cum laude all'Università commerciale Luigi Bocconi – Cultore ed assistente in diritto commerciale all'Università cattolica del Saro Cuore e all'Università degli Studi di Brescia...(continua)