Principio di sussidiarità nella tutela cautelare ex 700 c.p.c. e sequestro conservativo
Gli effetti conseguibili con il sequestro giudiziario dell’azienda ex art. 670 c.p.c. non sono corrispondenti a quelli di un godimento pieno ed immediato che si possono ottenere con il provvedimento di rilascio dell’azienda al titolare ex art. 700 c.p.c.. Il sequestro giudiziario, lungi dall’essere funzionale ad assicurare che l’azienda conservi piena operatività, ha prevalente funzione conservativa e non è funzionale ad assicurare il godimento pieno ed immediato del bene da parte del suo titolare, non garantisce effettività di tutela giurisdizionale ed è, altresì, misura non proporzionata rispetto alle esigenze di tutela conseguibili con il provvedimento di rilascio ex art. 700 c.p.c., tenuto conto dei costi e della durata relativi alla custodia.
Sussiste il periculum in mora in presenza di un concreto e imminente rischio d’irreparabilità del pregiudizio, evitabile solo con l’anticipazione degli effetti della decisione che verrebbe emessa all’esito del giudizio di merito ravvisabile, in particolare, sia nell’imminente pericolo di pregiudizio all’avviamento dell’azienda che nell’attuale pregiudizio, tenendo anche conto degli ulteriori fatti verificatisi successivamente alla proposizione del giudizio cautelare (nel caso di specie: l’inadempimento al pagamento degli effetti cambiari protestati, la morosità nel pagamento dei canoni di locazione dell’immobile in cui l’attività è svolta e nel pagamento delle utenze indispensabili all’esercizio dell’azienda, la chiusura dell’esercizio e l’intimato sfratto per morosità da parte del locatore e la chiusura dell’azienda).
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Maria Luigia Franceschelli
AssociateDottorato di Ricerca in Proprietà Industriale, Università degli Studi di Milano Avvocato presso Hogan Lovells Studio Legale, IP team(continua)