Sequestro giudiziario e inadempimento del corrispettivo della vendita di azienda con patto di riservato dominio
Nelle more della causa di merito avente ad oggetto la risoluzione di un contratto di cessione d’azienda pacificamente può essere concesso il sequestro giudiziario ai sensi dell’art. 670 c.p.c. per scongiurare in via cautelare la dispersione dei beni aziendali e del relativo avviamento commerciale.
Una controversia sulla proprietà può configurarsi, secondo l’unanime giurisprudenza di merito e di legittimità, non solo in caso di prospettata azione di rivendica, ma anche in ipotesi di azioni personali o costitutive aventi ad oggetto la restituzione della cosa da altri detenuta. In caso di azione personale, il sequestro può pertanto essere concesso se, in relazione al fumus boni iuris, sussista, oltre alla possibilità di accoglimento della pretesa di merito, anche la probabilità che da tale accoglimento consegua il diritto dell’attore all’immediata restituzione del bene (che, nelle more, è opportuno sottoporre a temporanea custodia, affinché non venga disperso). [nella specie il Tribunale ha ritenuto sussistere tanto il fumus che il periculum in mora, posto che l’inadempimento al pagamento del corrispettivo rende probabile che in sede di merito si pronunci la risoluzione del contratto con conseguente restituzione dell’azienda alla cedente e che sembra opportuno sottoporre l’azienda a custodia per evitare che nelle more sia vanificato il suo valore (rappresentato essenzialmente dall’avviamento) o vengano posti in essere atti di alienazione].
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Daniela Russo
Avvocato del Foro di MilanoLaurea in giurisprudenza a pieni voti presso l'Università degli Studi di Parma e abilitazione all'esercizio della professione forense presso la Corte d'Appello di Milano. Tirocinio formativo presso la Sezione...(continua)