Sindacato giudiziale e adeguatezza del compenso dell’amministratore unico
L’ammontare del compenso dell’amministratore stabilito dall’assemblea dei soci non è, in quanto tale, sindacabile dal giudice, salvo si dimostri che la decisione della maggioranza esula i confini della discrezionalità imprenditoriale, essendo rivolta al perseguimento di interessi extra-sociali.
Può essere impugnata per violazione del dovere di buona fede la delibera assembleare che attribuisca all’amministratore un compenso del tutto irragionevole in quanto sproporzionato rispetto ai compiti del medesimo, alle prassi di mercato nonché alle condizioni patrimoniali e reddituali della società (nel caso di specie, è stata negata l’irragionevolezza del compenso deliberato nonostante l’accertata diminuzione di fatturato, in quanto detta circostanza non sarebbe ostativa in presenza di prospettive di miglioramento aziendale che presuppongano la svolgimento dell’attività gestoria da parte dell’amministratore).