Società di fatto, valutazione dell’apparenza del vincolo sociale e rapporto coniugale
Perché possa affermarsi il vincolo solidale tra due o più soggetti nei confronti dei terzi, sul presupposto della sussistenza tra essi di una società di fatto, quanto meno apparente, è necessario che essi operino nel mondo esterno in modo da determinare l’insorgere dell’opinione ragionevole che essi agiscano come soci, e del conseguente legittimo affidamento circa l’esistenza della società stessa: in tale ipotesi, a tutela della buona fede dei terzi, è sufficiente che il soggetto che abbia trattato col socio apparente provi un comportamento che sia idoneo a designare la società come titolare del rapporto.
Nel caso di due coniugi, la valutazione dell’apparenza del vincolo sociale va compiuta con rigore in ragione dell’esercizio, da parte di entrambi, di due diverse attività commerciali in settori tra loro affini, tale per cui la documentazione in atti permette di ravvisare una separazione sostanziale tra le due attività.
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Giovanni Battista Barillà
Professore Associato di Diritto commerciale presso il Dipartimento di Scienze Giuridiche dell'Università degli Studi di Bologna, Avvocato in Bologna, è autore di articoli e monografie in materia di diritto commerciale...(continua)