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22 Dicembre 2024

Accertamento della violazione del divieto di immistione del socio accomandante e diritto al rendiconto

Laddove abbia rivestito il ruolo di amministratore di fatto della società, il socio accomandante non è legittimato a invocare la tutela prevista dall’art. 2320, comma III, c.c., ivi compreso il diritto a ricevre il conto della gestione.

Il socio accomandante assume il ruolo di amministratore di fatto solo ove contravvenga al divieto di compiere atti di amministrazione – intesi questi ultimi quali atti di gestione, aventi influenza decisiva o almeno rilevante sull’amministrazione della società, non già di atti di mero ordine o esecutivi – o di trattare o concludere affari in nome della società, se non in forza di procura speciale per singoli affari. Per aversi ingerenza dell’accomandante nella amministrazione della s.a.s. vietata dal citato art. 2320 c.c., deve essere realizzata una attività gestoria che sia espressione del potere di direzione degli affari sociali in quanto implicante una scelta che è propria del titolare dell’impresa. Inoltre, l’attività amministrativa vietata al socio accomandante riguarda il momento genetico del rapporto in cui si manifesta la scelta operata dall’imprenditore, mentre tutto quanto attiene al momento esecutivo dell’adempimento delle obbligazioni che da quel rapporto derivano, non esclude di per sé la qualità di terzo dell’accomandante rispetto alla gestione della società, alla quale pertanto, rimane estraneo.

Ove vi sia controversia in ordine al diritto del socio accomandante di ricevere il conto della gestione da parte del socio accomandatario, l’ordine del giudice di presentazione del conto deve essere preceduto dal positivo accertamento dell’esistenza di detto diritto.

17 Gennaio 2018

La responsabilità per danni del socio accomandatario in caso di accertamento fiscale

Del risarcimento del danno derivante da un accertamento dell’Agenzia delle Entrate è tenuto a rispondere il socio accomandatario a cui spetta l’amministrazione della società ex art. 2318 c.c., costituendo il danno una conseguenza diretta dell’attività di gestione a lui riconducibile.