Responsabilità dell’amministratore per condotte distrattive
Il termine di prescrizione dell’azione di responsabilità sociale verso amministratori e liquidatori è sospeso fino alla cessazione della loro carica, in virtù della disposizione di cui all’art. 2941, co. 1, n. 7, c.c., richiamata dall’art. 2489, co., 2 c.c. in tema di liquidatori. Alla luce di quanto previsto dall’art. 2949 c.c., detto termine ha durata quinquennale.
Il risarcimento del danno cui è tenuto l’amministratore dà luogo ad un debito di valore, avendo per contenuto la reintegrazione del patrimonio del danneggiato nella situazione economica preesistente al verificarsi dell’evento dannoso, con la conseguenza che nella liquidazione del risarcimento deve tenersi conto della svalutazione monetaria verificatasi tra il momento in cui si è prodotto il danno e la data della liquidazione definitiva. Ciò vale anche se, al momento della sua produzione, il danno consista nella perdita di una determinata somma di denaro, in quanto quest’ultima vale soltanto a individuare il valore di cui il patrimonio del danneggiato è stato diminuito e può essere assunta come elemento di riferimento per la determinazione dell’entità del danno.
Ripetizione dell’indebito in caso di mancata costituzione della società
E’ legittima la richiesta di ripetizione dell’indebito per assenza di giustificazione causale allorquando l’attribuzione patrimoniale sia avvenuta al fine di costituire una società, entro un dato termine risultante da scrittura privata, ad opera della parte incaricata, e quest’ultima non abbia costituito la società medesima entro detto termine.
Azione di responsabilità esercitata dal terzo per danni diretti nel caso di appropriazione indebita di merci depositate in conto deposito
In caso di contratto di conto deposito merci stipulato tra due società, l’appropriazione indebita da parte della depositaria delle merci di appartenenza della società depositante può giustificare l’accoglimento, in favore di quest’ultima, dell’azione di responsabilità di cui all’art. 2395 c.c. nei confronti dell’amministratore unico della società depositaria. Non vale ad escludere la responsabilità del convenuto amministratore unico della società depositaria la circostanza per cui non fosse quest’ultimo a presidiare direttamente il sito presso cui erano depositate le merci, né tantomeno l’espressa pattuizione, presente nel contratto di conto deposito merci, secondo cui della gestione del deposito, della movimentazione dei prodotti e delle eventuali differenze tra giacenze reali e contabili dovesse ritenersi responsabile la società depositante.