Cessione di quote sociali e condizione sospensiva: mancato avveramento e nullità per indeterminatezza dell’oggetto
L’art. 1359 c.c. non può trovare applicazione (i) nel caso in cui la condizione abbia carattere bilaterale e sia dunque apposta dai contraenti nell’interesse di entrambe le parti, ovvero (ii) laddove l’evento dedotto in condizione sia costituito dal rilascio di autorizzazioni amministrative, indispensabili a realizzare la finalità economica del contratto, che non possono essere sostituite dalla semplice finzione legale della loro effettiva emanazione, come il rilascio dell’autorizzazione di cui all’art. 106 t.u.b.
È da escludersi che sia viziata da nullità per indeterminatezza dell’oggetto la clausola contenente la puntuale determinazione del prezzo di cessione, nonché la chiara esplicazione del meccanismo negoziale di aggiustamento del prezzo medesimo che si sarebbe innescato nel caso di mancato avveramento della condizione apposta al contratto.
L’inibizione all’esercizio dei diritti sociali da parte dei concertisti (non autorizzati) di partecipazioni “notevolmente influenti” in banche. Il caso Banca Carige
A decisione di un ricorso ex articolo 700 del codice di rito civile, il giudice non può statuire sulla sussistenza di influenza notevole – in thesi esercitata su una società bancaria – in ragione delle « valutazioni complesse » (cit.) richieste, il cui accertamento [ LEGGI TUTTO ]
Conseguenze della mancata autorizzazione ex art. 19, comma 1, TUB
Il negozio di sottoscrizione dell’aumento di capitale ha natura consensuale e si perfeziona con lo scambio del consenso fra il socio sottoscrittore o il terzo e la società, per il tramite dell’organo amministrativo. Il conferimento attiene alla fase esecutiva di un contratto già concluso ed il versamento deve essere inteso come obbligo del sottoscrittore e non come fatto attinente alla fase formativa del negozio.