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15 Aprile 2020

Inadempimento al patto parasociale ed eccessiva onerosità della connessa clausola penale

La clausola pattizia che obbliga a rendere vincolante il patto parasociale anche nei confronti dei successori mortis causa esclude che il patto sia automaticamente efficace nei confronti degli eredi (perché diversamente la clausola sarebbe inutile). 

Il rappresentante comune degli azionisti esercita i poteri incorporati nelle azioni , fra i quali non è compreso quello di aderire a un patto di sindacato. Non costituiscono significativi indizi della volontà di aderire al patto di sindacato la mancanza di contestazione alle convocazioni delle riunioni del sindacato , cosi come la partecipazione alle riunioni dello stesso. 

La clausola con cui le parti si obbligano a rendere vincolante il patto parasociale anche nei confronti degli eredi non configura un patto successorio e quindi non è nulla per violazione dell’art 458 cc (in quanto va interpretata nel senso che gli stipulanti hanno semplicemente promesso l’obbligazione di terzi  e cioè l’adesione all’accordo di coloro che sarebbero diventati eredi).

L’eccessività della penale deve essere valutata con riguardo all’interesse che il creditore aveva all’adempimento: pertanto non è manifestamente eccessiva una penale di importo pari al 10 % del patrimonio sociale, prevista per un inadempimento che comporti la perdita del controllo della società da parte dei soci sindacati.

22 Febbraio 2019

Transazione in materia di concorrenza sleale, esecuzione dell’obbligazione di ritiro dei prodotti dal mercato e applicazione della penale

L’impegno assunto dalla resistente in ordine al ritiro dei display e delle singole confezioni di prodotto costituisce un’obbligazione di risultato e non di mezzi, non rilevando, quindi, l’accertamento del grado di diligenza o meno da essa serbato nel tentativo di adempiere all’obbligazione assunta.

 

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5 Ottobre 2018

Compravendita di partecipazioni: opponibilità al venditore dell’accordo tra acquirente e contraente nominato

L’accordo interno tra il promissario acquirente di partecipazioni sociali e il soggetto dallo stesso nominato ex art. 1401 c.c. quale parte che deve acquistare i diritti nascenti dal contratto non è opponibile al promissario venditore. Pertanto se in un simile accordo è stabilito che il promissario acquirente, anche a seguito della nomina del contraente, conservi [ LEGGI TUTTO ]

24 Maggio 2018

Illegittimo utilizzo di segni distintivi e condanna al pagamento della penale

Il potere che l’art. 1384 c.c. attribuisce al Giudice è funzionale a ricondurre l’autonomia contrattuale entro i limiti in cui è meritevole di tutela. Il Giudice deve quindi esercitare questo potere tenendo conto del concreto interesse all’adempimento della parte che ha diritto alla penale, dell’equilibrio delle prestazioni, dell’incidenza dell’inadempimento sulla concreta situazione contrattuale. In questa valutazione occorre prendere in esame [ LEGGI TUTTO ]

22 Marzo 2018

Clausola penale contenuta in un patto parasociale, divieto parasociale di concorrenza del socio di s.r.l. e imprenditore occulto

La teoria dell’imprenditore occulto afferma la piena parificazione sul piano della responsabilità d’impresa di chi agisce di fronte ai terzi e di chi sta dietro le quinte. Vi sarebbe dunque una piena corresponsabilità del dominus di un’impresa formalmente altrui per le obbligazioni assunte e le attività svolte dalla società eterodiretta.

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27 Ottobre 2017

Violazione di patto di non concorrenza e riconduzione ad equità della penale contrattualmente pattuita.

L’esercizio del potere di diminuire equitativamente la penale si fonda sul presupposto che il giudicante debba valutare, nel caso concreto, se la quantificazione della clausola penale consenta di mantenere l’equilibrio contrattuale, rispettando l’interesse del [ LEGGI TUTTO ]

25 Maggio 2017

Mutui inadempimenti ad un contratto di appalto di rilevanza comunitaria

In presenza di gravi e reciproche inadempienze ad un contratto di appalto di rilevanza comunitaria e responsabilità a carico di entrambe le parti, senza che sia stata accertata la prevalenza di quelle poste a carico dell’una rispetto all’altra (nel caso di specie: lacune progettuali, da un lato, e mancata predisposizione di una struttura adeguata ed efficiente, dall’altro) il contratto va dichiarato risolto per muto dissenso.

4 Ottobre 2016

Azione di responsabilità contro amministratore di s.r.l., inammissibilità della sua revoca ex lege e violazione del divieto di concorrenza

Non può essere considerato responsabile l’amministratore che abbia praticato degli sconti eccessivi alla clientela in un periodo di crisi economica, ricadendo questo nelle scelte squisitamente gestorie e come tali giuridicamente irrilevanti, salvo dar prova [ LEGGI TUTTO ]

15 Giugno 2015

Centro commerciale e disciplina della concorrenza

Non integra un’illegittima violazione della concorrenza la clausola statutaria di un consorzio avente ad oggetto la tutela della pluralità dell’offerta commerciale in un centro commerciale per il tramite della predeterminazione della destinazione d’uso degli [ LEGGI TUTTO ]