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12 Giugno 2017

Uso promiscuo del marchio concesso in franchising e criteri di liquidazione del danno reputazionale alla brand image

Viola i diritti ex artt. 20 e 23 del titolare del marchio il franchisee che in un punto vendita c.d. “monomarca” offre in vendita prodotti privi del [ LEGGI TUTTO ]

13 Marzo 2017

Inserimento dicitura “gruppo” nella ditta e rischio di associazione

L’inserimento della dicitura “gruppo” in una denominazione sociale simile ad un marchio registrato è idoneo ad [ LEGGI TUTTO ]

31 Gennaio 2017

Cessazione del contratto di affiliazione commerciale, utilizzo del marchio e patto di non concorrenza

Lo scioglimento del vincolo contrattuale di affiliazione fa venire meno la fonte che autorizzava l’affiliato ad utilizzare i segni distintivi per l’esercizio dell’attività contrattuale, consentendogli di azionare sia i diritti nascenti dal contratto che quelli assoluti di privativa. Il contratto [ LEGGI TUTTO ]

Contraffazione di marchio e preuso di un marchio di fatto

I diritti del titolare del marchio d’impresa registrato consistono nella facoltà di fare uso esclusivo del marchio a prescindere dalla finalità perseguite e, quindi, anche se l’uso del segno è finalizzato ad evidenziare che si tratta di prodotto compreso fra quelli che [ LEGGI TUTTO ]

23 Maggio 2016

Violazione dell’accordo di coesistenza tra segni distintivi e principio di buona fede. Il caso dei panettoni Cova

La buona fede nell’esecuzione del contratto si sostanzia in un generale obbligo di solidarietà che impone a ciascuna delle parti di agire in modo da preservare gli interessi dell’altra, a prescindere tanto da specifici obblighi contrattuali, quanto dal dovere extracontrattuale del neminem laedere, trovando tale impegno solidaristico il suo limite precipuo unicamente nell’interesse proprio del soggetto, tenuto, pertanto, al compimento di tutti gli atti giuridici e/o materiali che si
rendano necessari alla salvaguardia dell’interesse della controparte, nella misura in cui essi non comportino un apprezzabile sacrificio a suo carico.

La violazione sistematica, continuata e duratura di tale canone di lealtà costituisce inadempimento contrattuale di indubbia rilevanza e oggettiva gravità, tale quindi da giustificare l’accoglimento di una domanda di risoluzione contrattuale di un accordo transattivo che regolava la coesistenza tra segni distintivi.