Sul perfezionamento della violazione degli obblighi conservativi
Il credito risarcitorio di natura extracontrattuale spettante ai terzi nei confronti degli amministratori infedeli – che, in ragione del fallimento, può essere fatto valere esclusivamente dalla curatela fallimentare ex art. 146 L.F. e 2394 bis c.c. – è un credito della massa, non rientrante nell’universalità di beni costituente l’azienda.
La violazione degli obblighi conservativi funzionali alla liquidazione, previsti agli artt. 2484 n. 4 e 2482 ter c.c., non può far sorgere alcuna conseguenza risarcitoria in capo agli amministratori quando non cagioni danno alla società ed ai creditori sociali.
Inoltre, l’inerzia è imputabile agli amministratori soltanto ove si protragga ingiustificatamente per un tempo superiore a quello occorrente al necessario accertamento ed all’adozione delle iniziative occorrenti. Essa non si integra necessariamente quando l’amministratore non convochi l’assemblea al fine di adottare i necessari provvedimenti o non iscriva la causa di scioglimento, essendo possibile la preliminare effettuazione di operazioni prodromiche all’attività liquidatoria della società, le quali mandano del pari il convenuto esente da colpa.
L’individuazione dell’esatto momento in cui si è verificata la causa di scioglimento rappresenta un elemento decisivo per ritenere colpevole o meno l’inerzia degli stessi.
Improcedibilità della domanda per il recupero del credito nei confronti di una società fallita
Secondo giurisprudenza assolutamente costante, nel sistema delineato dagli artt. 52 e 95 legge fall., qualsiasi ragione di credito nei confronti della procedura fallimentare deve essere dedotta, nel rispetto della regola del concorso, con le forme [ LEGGI TUTTO ]
Compensazione giudiziale di un credito contestato in separato giudizio
La compensazione presuppone che, in ogni caso, ricorrano, i requisiti di cui all’art. 1243 c.c., cioè che si tratti di crediti certi, liquidi ed esigibili o di facile e pronta liquidazione. Ne consegue che [ LEGGI TUTTO ]
Aumento di capitale sociale a pagamento sottoscritto mediante compensazione di un credito del socio di maggioranza nei confronti della società
È ammissibile e non richiede la presentazione della relazione di stima di cui all’art. 2343 c.c. la compensazione fra il debito per sottoscrizione capitale ed un credito del socio, purché questo sia certo ed esistente (nel caso di specie, [ LEGGI TUTTO ]