Invalidità della delibera per mancato o tardivo deposito del fascicolo di bilancio presso la sede sociale
La regola di cui all’art. 2429, co. 3, c.c. – dettata con riferimento alle s.p.a., ma applicabile integralmente e direttamente alle s.r.l., in forza del rinvio espresso operato dall’art. 2478-bis c.c. – trova applicazione con riguardo a tutte le società di capitali direttamente e non in maniera analogica, iscrivendosi nell’architettura tipologica stessa delle società capitalistiche.
Non solo il mancato deposito ma anche il tardivo deposito integra violazione della disposizione dell’art. 2429 c.c.: tale disposizione costituisce un presidio informativo inderogabile, tale per cui il deposito stesso e il suo termine quindicinale di durata a ritroso può essere compresso soltanto ove tutti i soci espressamente vi acconsentano. Grava sulla società dimostrare l’assolvimento di siffatto necessario adempimento e ciò sia perché si tratta di un vero e proprio obbligo contrattuale a carico della società, sia in forza del principio di vicinanza della prova e non potendosi gravare la parte attrice di fornire la prova di un fatto negativo.
La domanda di accertamento dello stato di scioglimento della società proposta solo nei confronti della società (e non anche nei confronti dei soci della società) deve dichiararsi inammissibile.
Domanda o eccezione di invalidità o decadenza del marchio inammissibile se non tempestivamente proposte in giudizio
La registrazione del marchio, non solo nel sistema normativo nazionale, ma anche secondo disciplina comunitaria, attribuisce alla privativa titolata la presunzione, seppure semplice, di validità, di modo che il Giudice non può rilevarne d’ufficio l’invalidità ovvero anche la decadenza, dovendo le questioni essere sollevate tempestivamente in giudizio dalla parte interessata. Consegue che certamente tutte le domande riconvenzionali, da valutarsi eventualmente anche in termini di mere eccezioni, inerenti all’affermata nullità, per difetto di novità o per registrazione in malafede, od inerenti all’eventuale uso decettivo, con conseguente eventuale decadenza, dei marchi attorei debbono considerarsi inammissibilmente tardive se non proposte con la comparsa di costituzione e risposta tempestivamente depositata.