Attività di amministratore unico di società pubblica e assenza di diritto al compenso per il dirigente pubblico
Non ha diritto a percepire un compenso per l’attività prestata come Amministratore Unico di società partecipata dall’Amministrazione di appartenenza il dirigente pubblico che ricopra tale ruolo unitamente alle proprie funzioni dirigenziali quando la tipologia di incarico ad esso affidato rientra fra le attività connesse al rapporto organico tra il dirigente e l’Amministrazione di appartenenza. In tal caso, infatti, trova applicazione l’art. 24 del t.u. sul pubblico impiego (d.lgs. 30.3.2001 n. 165) che regolamenta il trattamento economico dei dirigenti pubblici e che, al comma 3, prevede il regime di onnicomprensività della retribuzione. [ LEGGI TUTTO ]
Differenze in termini di onere di allegazione ed onere della prova tra le azioni di responsabilità contrattuale ed extracontrattuale contro l’amministratore. L’inerzia dell’amministratore nel richiedere il compenso non ammonta a rinuncia allo stesso
Se da un lato l’onere di allegazione nell’azione di responsabilità contrattuale contro l’amministratore ex art. 2392 c.c. è comune a quello nell’azione di responsabilità extracontrattuale contro l’amministratore ex art. 2043 c.c. (e quindi l’attore deve indicare puntualmente, in modo determinato, la condotta che assume inadempiente e dannosa, la contrarietà all’obbligo di diligenza dell’amministratore o a specifici obblighi di legge o il profilo di colpa o dolo, il danno e il nesso di causalità con la condotta), dall’altro il riparto dell’onere della prova è differente. [ LEGGI TUTTO ]
Diritto al compenso del sindaco
Il pagamento del compenso spettante ai componenti degli organi sociali costituisce un debito di cui si deve fare carico la società, mentre nulla può essere preteso dal socio, se non per l’ipotesi di cessazione della società, e comunque nei limiti di quanto riscosso dai soci in base al bilancio finale di liquidazione
Disponibilità del diritto al compenso degli amministratori
Il diritto degli amministratori al compenso è disponibile e può anche essere derogato da una clausola dello statuto della società, che condizioni lo stesso ad apposita deliberazione assembleare, al conseguimento di utili, ovvero [ LEGGI TUTTO ]
Diritto dell’amministratore al compenso e cognizione della sezione specializzata in materia di imrpesa
Va attribuita alla cognizione della sezione specializzata in materia di impresa la controversia introdotta da un amministratore nei confronti della società e riguardante le somme da quest’ultima dovute in relazione all’attività esercitata, poiché la formulazione [ LEGGI TUTTO ]
Diritto al compenso dell’amministratore di snc e inadempimento ex art. 1710 c.c.
Il compenso spettante all’amministratore di s.r.l.: presunzione di onerosità e determinazione del quantum debeatur
In tema di compenso spettante all’amministratore di società a responsabilità limitata, il disposto normativo di cui all’art. 2389 c.c., dettato in materia di società per azioni può trovare applicazione anche riguardo alle società a responsabilità limitata. Dal contenuto dell’art. 2389 c.c., nella parte in cui [ LEGGI TUTTO ]
Violazione del divieto di concorrenza ex art. 2390 c.c., gratuità della carica gestoria e determinazione del compenso da parte del giudice
Ai fini della violazione del divieto di concorrenza, ex art. 2390 c.c., è necessario fare riferimento all’attività effettivamente e concretamente svolta dalla società, non rilevando esclusivamente le attività enunciate all’interno dell’atto costitutivo nel contesto dell’oggetto sociale. Inoltre, il rapporto concorrenziale deve essere concreto, includendo tutti gli aspetti qualificanti delle attività imprenditoriali coinvolte, nonché attuale, ovvero se potenziale deve fondarsi sulla ragionevole e prevedibile circostanza che in futuro l’attività potenzialmente concorrenziale abbia una proiezione evolutiva tale da porla, per l’appunto, in concorrenza con la società. [ LEGGI TUTTO ]
In tema di legittimazione attiva rispetto all’azione di responsabilità, conflitto di interessi e insindacabilità delle scelte di gestione
La fattispecie di conflitto di interessi, che è causa di annullamento del contratto concluso dal rappresentante legale della società, ricorre nell’ipotesi in cui tale soggetto persegua interessi alieni (personali o di terzi) inconciliabili con quelli dell’ente rappresentato, in guisa che all’utilità conseguita o conseguibile dal rappresentante (per sé medesimo o per il terzo), [ LEGGI TUTTO ]
Distinzione tra delibera che determina il compenso degli amministratori e delibera di riconoscimento di debito
Seppure la mera approvazione del bilancio non può costituire deliberazione della determinazione del compenso dell’amministratore, [ LEGGI TUTTO ]