Al singolo creditore è preclusa l’opposizione alla fusione in caso di approvazione dell’operazione da parte dell’assemblea degli obbligazionisti ex art. 2503-bis c.c.
L’approvazione della fusione da parte della maggioranza nell’assemblea generale degli obbligazionisti delle società partecipanti alla medesima ex art. 2503-bis c.c. vale ad escludere la configurabilità del pericolo prospettato dal singolo creditore obbligazionista opponente e, dunque, ogni valutazione giudiziaria in relazione allo stesso. L’ordinamento infatti attribuisce preminenza assoluta, nella valutazione della configurabilità e rilevanza del pericolo di pregiudizio per i creditori obbligazionisti derivante dalla fusione, alla valutazione dell’assemblea speciale. [ LEGGI TUTTO ]
Piano attestato ex art. 67 l.fall. e condotta degli amministratori
La mancata svalutazione dei crediti non è condotta di per sé negligente se tale condotta si inserisce in una fase di complessiva attuazione del piano attestato ex art.67 comma 3, lett. (d), l.f., il quale, pur comportando normativamente la sola sottrazione degli atti compiuti in sua esecuzione all’azione revocatoria fallimentare, va comunque considerato rilevante [ LEGGI TUTTO ]
Sulla prestazione di idonea garanzia da parte della società in caso di opposizione alla fusione
Le ipotesi in cui il tribunale può autorizzare l’esecuzione della fusione nonostante l’opposizione del creditore di cui all’art. 2445 c.c. sono alternative e si distinguono per il fatto che in una (assenza di pregiudizio per i creditori) occorre dare corso ad una valutazione, pur sommaria, del pregiudizio per il creditore istante, che invece non è necessaria nell’altra (prestazione di idonea garanzia da parte della società). [ LEGGI TUTTO ]
Legittimazione processuale del rappresentante comune degli azionisti di risparmio di società fusa per incorporazione
Ove il rappresentante comune degli azionisti di risparmio, in esecuzione di esplicito mandato assembleare, eserciti la rappresentanza processuale attribuitagli dal combinato disposto degli artt. 147 TUF e 2418 c.c. evocando in giudizio la società e successivamente [ LEGGI TUTTO ]
Non ha natura cautelare l’autorizzazione alla fusione nonostante l’opposizione dei creditori
Tenuto conto degli effetti connessi alla proposizione dell’opposizione alla delibera di fusione ed alla natura della operazione di fusione, deve ritenersi che l’autorizzazione alla fusione nonostante l’opposizione dei creditori prevista dall’ultimo comma dell’art. 2445 c.c. sia un provvedimento destinato semplicemente a rimuovere un ostacolo al compimento di un atto di autonomia privata, estraneo [ LEGGI TUTTO ]
legittimazione passiva di società incorporante; mutamento dell’oggetto sociale di società operativa in holding pura e diritto di recesso nella s.r.l.
In base al disposto dell’art. 2505-bis c.c., la fusione per incorporazione non determina l’estinzione della società incorporata, né la fusione paritaria crea un nuovo soggetto di diritto; ma attua l’unificazione mediante l’integrazione reciproca delle società partecipanti alla fusione [ LEGGI TUTTO ]
Deposito della delibera di approvazione del bilancio di esercizio successivamente alla cancellazione della società a seguito di fusione
È legittima e deve essere iscritta nel registro delle imprese la domanda della società cancellata, presentata dopo l’iscrizione della sua cancellazione ma prima dell’iscrizione della società frutto di fusione, relativa al deposito per l’iscrizione del bilancio di esercizio. [ LEGGI TUTTO ]
Fusione tra fondazione e comitato. Applicazione analogica delle disposizioni in materia di fusione tra società commerciali.
Nei limiti della compatibilità e ferme le differenze strutturali e di scopo fra le società e gli enti ‘non societari’ va ammessa l’applicazione analogica della disciplina in tema di fusione di società all’ipotesi di fusione di fondazioni. [ LEGGI TUTTO ]
In tema di esecuzione di “Accordi quadro” tra società partecipanti ad operazioni straordinarie
Salvo apposito accordo derogatorio, la compensazione legale ex art. 1243, comma 1°, c.c. opera automaticamente, senza necessità di una “preventiva intesa” tra le parti.
Effetti sui rapporti pregressi in caso di fusione
La fusione – nel vigore del novellato diritto societario – non determina l’estinzione della società incorporata, né crea un nuovo soggetto di diritto nell’ipotesi di fusione paritaria, ma si risolve in una vicenda meramente evolutivo-modificativa dello stesso soggetto giuridico, che conserva la propria identità, pur in nuovo assetto organizzativo (conf. Cass., sez. un., n. 2637/2006; e 10653/2010)