Accertamento negativo di contraffazione di marchio complesso
Imitazione servile e giudizio di confondibilità
Il giudizio di confondibilità per imitazione servile tra i segni distintivi in comparazione va condotto non in via analitica, attraverso il solo esame particolareggiato e la separata considerazione di ogni singolo elemento, ma in via globale e sintetica. Tale accertamento va operato tenendo conto dell’insieme degli elementi salienti grafici e visivi, mediante una valutazione di impressione, che prescinde dalla possibilità di un attento esame comparativo e che va condotta in riferimento alla normale diligenza e avvedutezza del pubblico dei consumatori di quel genere di prodotti, dovendo il raffronto essere eseguito tra il marchio che il consumatore guarda ed il mero ricordo dell’altro.
Giudizio di confondibilità tra marchi d’impresa e variazioni che non alterano il nucleo ideologico-espressivo del segno
La confondibilità tra due marchi va valutata alla luce di un esame globale, visivo, fonetico e concettuale, che, quindi, non deve essere “analitico”, bensì basarsi sull’impressione complessiva prodotta dai marchi a confronto in considerazione dei loro elementi distintivi e dominanti, tenuto conto della normale diligenza ed avvedutezza dei consumatori.
La contraffazione rileva in relazione agli elementi essenziali del marchio; l’interprete deve preventivamente individuare il “cuore”, ossia l’idea fondamentale che è alla base e connota il marchio di cui si chiede la tutela ed in cui si riassume la sua attitudine individualizzante, sicché devono ritenersi inidonee ad escludere l’illecito tutte le variazioni e modificazioni, anche rilevanti e originali, che lasciano sussistere la confondibilità del nucleo ideologico-espressivo.
[Nel caso in esame il Tribunale di Napoli ha ritenuto che, sotto il profilo visivo e fonetico, i marchi delle parti in causa fossero, quanto al loro nucleo essenziale, del tutto identici, “in particolare per l’identità dei caratteri utilizzati, del colore, del motivo e dello sfondo; il fatto che il segno di parte convenuta presenti una lettera diversa non scongiura la somiglianza dei segni a confronto, atteso che il marchio rimane sostanzialmente inalterato”].
Contraffazione di un marchio registrato per prodotti cosmetici e keyword advertising
Tramite il servizio a pagamento di sponsorizzazione online “AdWords” di Google qualsiasi operatore economico può, mediante la scelta di più parole chiavi, far apparire un link promozionale che rinvii direttamente al proprio sito. La giurisprudenza comunitaria considera illecito l’utilizzo di marchi altrui quali parole chiavi nel servizio AdWords (o anche come keyword-metatag) solo ove ricorrano specifiche condizioni. In particolare, si configura l’illecito quando l’annuncio non consente o consente soltanto difficilmente all’utente internet normalmente informato e ragionevolmente attento di sapere se i prodotti o servizi a cui l’annuncio si riferisce provengano dal titolare del marchio o da un’impresa economicamente collegata a quest’ultimo oppure, al contrario, da un terzo. Infatti, in tal modo, l’utilizzo del segno da parte di un terzo potrebbe pregiudicare le funzioni del marchio, ossia quella di garantire ai consumatori la provenienza del prodotto o garantire la qualità di detto prodotto o servizio, oppure di comunicazione, investimento o pubblicità. Spetterà poi al giudice nazionale l’esame dell’annuncio che compare tra i link sponsorizzati, facendo proprio il punto di vista dell’utente informato di Internet.
Piena tutela cautelare a giacche contraddistinte da marchi denominativi e figurativi
Sussiste un rischio di confusione ai sensi dell’art. 9 lettera b) del Regolamento (CE) n.207/2009 in caso di quasi integrale riproduzione di un marchio comunitario registrato (nel caso di specie: una striscia colorata) sul prodotto di un [ LEGGI TUTTO ]
Carenza di interesse ad agire per intervenuta modifica marchio e ditta
Viene meno l’interesse ad ottenere un’inibitoria all’uso di un nome e marchio identico a quello di un concorrente quando, la società convenuta cambi nome un giorno prima di ricevere la notifica dell’atto di citazione nel presente quando [ LEGGI TUTTO ]
Cognome e diritto all’uso di marchi e ditta
Deve essere dichiarata la cessazione della materia del contendere in relazione alla domanda di nullità di un marchio, quando il titolare dello stesso dia atto e documenti di non avere presentato presso l’UIBM la domanda di rinnovo della registrazione con la conseguenza che la privativa abbia cessato di produrre ogni effetto a far data dalla [ LEGGI TUTTO ]
Le modalità di commercializzazione di un bene possono integrare violazione di marchio
Pur in assenza di un vincolo contrattuale che impedisca di vendere prodotti di terzi produttori, costituisce contraffazione di marchio la condotta del rivenditore autorizzato di un certo marchio che adotti modalità di commercializzazione tali da [ LEGGI TUTTO ]
Risoluzione del contratto di riparatore autorizzato e uso dei marchio
Deve essere accolta la richiesta di rimozione immediata delle insegne riproducenti il marchio o la denominazionazione del titolare di tali diritti a seguito della risoluzione del contratto di riparazione di beni e di acquisto e vendita di pezzi di ricambio [ LEGGI TUTTO ]
Inadempimento in tema di mancata corresponsione di royalties in un contratto di licenza di marchio
Nei contratti di licenza di un marchio la mancata corresponsione entro i termini contrattualmente stabiliti delle rate costituenti le royalties minime convenute per lo sfruttamento del marchio [ LEGGI TUTTO ]