Nullità di un marchio per sussistenza di diritti anteriori
In tema di nullità di un marchio per la sussistenza di diritti anteriori, il comma 2 dell’art. 122 c.p.i. riserva l’esercizio dell’azione di nullità al solo titolare dei diritti anteriori (ed ai suoi aventi causa o aventi diritto). Inoltre, ai sensi dell’art. 99 Reg. CE 207/2009 sul marchio europeo, si presume sempre la validità del marchio comunitario, che può essere superata solo dalla proposizione di specifica domanda riconvenzionale di nullità.
Violazione di marchio on line
Ai fini della contraffazione di un marchio, non rileva il fatto che all’epoca della sua abusiva utilizzazione pendesse una mera domanda di registrazione in quanto ai sensi dell’art. 15, comma 2 c.p.i. gli effetti della registrazione decorrono dalla data di deposito della domanda. [ LEGGI TUTTO ]
Invalidità del contratto di vendita per perdita delle capacità distintiva del marchio
La parte che voglia far valere l’invalidità di un contratto di compravendita di marchio per la perdita della capacità distintiva dello stesso, a sensi dell’art. 13, co. 4, c.p.i., deve dare prova della volgarizzazione del marchio. La circostanza che si possano trovare in commercio prodotti imitativi nel disegno e nelle caratteristiche non è, di per sé, una prova della volgarizzazione del marchio, ma di una mera imitazione dovuta alla rinomanza dello stesso.
Marchio registrato e acronimo: mera finalità descrittiva o contraffazione?
Non costituisce contraffazione di marchio l’evidenziazione delle iniziali di una specifica terapia che porti come risultato a un acronimo già registrato come marchio da altra società. In particolare, la liceità di tale operazione [ LEGGI TUTTO ]
Valutazione del tempo trascorso dal verificarsi dell’evento dannoso ai fini del periculum in mora
Il periculum in mora deve essere escluso allorché tra il verificarsi dell’evento prospettato come dannoso e la proposizione della domanda cautelare sia decorso un apprezzabile periodo di tempo, quando la situazione prospettata come pregiudizievole era ben nota alla parte che si assume lesa, dato che [ LEGGI TUTTO ]
Fallimento e protezione dei segni distintivi. Registrazione in mala fede.
Il curatore fallimentare è legittimato ad agire per la protezione del marchio di ritenuta titolarità dell’azienda sottoposta a procedura concorsuale al fine di tutelare tale elemento attivo e dunque l’integrità del patrimonio aziendale e al fine di recuperare attività ritenute illegittimamente dismesse. [ LEGGI TUTTO ]
Registrabilità, contraffazione, nullità e decadenza del marchio di forma
Ai sensi dell’art 122 cpi, la legittimazione e l’interesse ad agire per la nullità o la decadenza di un marchio sussistono in capo a tutti gli operatori economici operanti nel settore di mercato in cui la privativa si riferisce e che siano concorrenti della stessa, essendo questi titolari di un interesse giuridicamente apprezzabile a non essere ostacolati nell’esercizio della loro attività dalla presenza di un titolo decaduto o affetto da nullità, anche quando non abbiano trattato prodotti specificamente interferenti con la privativa. [ LEGGI TUTTO ]
Decadenza per non uso di un marchio comunitario e convalida
L’istituto della priorità ha la funzione di consentire al richiedente di disporre di un “periodo di riflessione” durante il quale valutare l’ambito territoriale in cui ricercare effettivamente la tutela, evitando di dover depositare contemporaneamente le domande in tutti i Paesi di interesse potenziale, mantenendo comunque salvo il requisito della novità nei vari Paesi [ LEGGI TUTTO ]
Contraffazione di marchio e “confondibilità inversa”
Due marchi simili o identici tra loro devono ritenersi confondibili – e perciò soggetti alla disciplina di cui all’art. 20 cpi – non solo quando vi sia il rischio che i beni o servizi del marchio registrato successivamente siano ricollegati all’azienda titolare del marchio anteriore, ma anche nel caso inverso in cui i beni o servizi del marchio anteriore siano associati dai consumatori al titolare del marchio successivo, fenomeno che si verifica quando la forza e la notorietà generale dell’azienda titolare del secondo marchio è tale, da indurre i consumatori a ritenere che anche i prodotti o servizi del titolare del primo marchio provengano o siano ricollegabili all’azienda leader sul mercato (cd reverse confusion). [ LEGGI TUTTO ]
Rinvio pregiudiziale alla Corte di Giustizia in relazione all’interpretazione di denominazioni generiche
Sussiste incertezza interpretativa tale da giustificare il rinvio pregiudiziale alla Corte di Giustizia ex art. 267 TFEU, se sussista una incompatibilità tra leggi interne che impongano l’obbligo di etichettatura sull’origine (nella specie: della pelle utilizzata negli articoli destinati a circolare sul mercato italiano), [ LEGGI TUTTO ]