Responsabilità dell’amministratore di piattaforma peer-to-peer per diffusione non autorizzata di opere protette dal diritto d’autore
Con riferimento ad una piattaforma che utilizza il sistema peer-to-peer in relazione alla diffusione non autorizzata di opere protette, benché dette opere siano messe online su tale piattaforma non dagli amministratori di essa ma dai suoi utenti e che nessun contenuto protetto sia fisicamente presente all’interno della piattaforma stessa, la responsabilità (in concorso con detti utenti) degli amministratori di tale piattaforma deve essere confermata laddove essi intervengano con piena cognizione delle conseguenze del proprio comportamento nel consentire o facilitare l’accesso alle opere protette, indicizzando ed elencando su tale piattaforma i file torrent che consentono agli utenti della medesima di localizzare tali opere e di condividerle nell’ambito di una rete tra utenti (peer-to-peer).
Senza la messa a disposizione e la gestione da parte dei suddetti amministratori di una tale piattaforma, infatti, le opere in questione non potrebbero essere condivise dagli utenti o, quantomeno, la loro condivisione su Internet sarebbe più complessa. Deve dunque ritenersi che essi svolgano un ruolo imprescindibile nella messa a disposizione delle opere in questione. A tal proposito, la condotta del gestore della piattaforma deve essere valutata tenendo conto di tutti gli elementi che caratterizzano la situazione di cui è causa e che consentono di trarre, direttamente o indirettamente, conclusioni sul carattere intenzionale o meno del suo intervento nella comunicazione illecita di detti contenuti: qualora risultasse che l’utilizzo principale o preponderante della piattaforma contestata consiste nella messa a disposizione del pubblico, in modo illecito, di contenuti protetti, tale circostanza figurerebbe tra gli elementi pertinenti al fine di determinare il carattere intenzionale dell’intervento di detto gestore. La pertinenza di una circostanza siffatta è ancora maggiore qualora detto gestore si astenga dal mettere in atto le opportune misure tecniche che ci si può attendere da un operatore normalmente diligente per contrastare in modo credibile ed efficace violazioni del diritto d’autore sulla sua piattaforma.
Il fornitore di servizi di hosting è responsabile della violazione del diritto d’autore che deriva dalla pubblicazione di link a contenuti protetti se viola il dovere di diligenza. Obbligo di monitoraggio su specifici contenuti.
La pubblicazione di link di collegamento a portali terzi, attraverso cui è possibile accedere ad opere protette dal diritto d’autore ha natura illecita se tali collegamenti sono effettuati in assenza di qualsiasi preventiva autorizzazione del titolare. Negli stessi termini [ LEGGI TUTTO ]
Il fornitore di servizi di hosting con ruolo attivo non può beneficiare del regime di limitazione della responsabilità civile previsto dall’art. 14 Dir. 2000/31 e dall’art. 16 D.Lgs. 70/2003 e la sua responsabilità deve essere accertata ex art. 2043 c.c.
Quando l’attività del gestore di una piattaforma di condivisione di video on line non può essere qualificata come fornitura di servizi di mero hosting neutro e passivo, ma si identifica in una complessa organizzazione di sfruttamento pubblicitario ed economico dei contenuti immessi in rete dagli utenti attraverso un’organizzazione dei contenuti audiovisivi, è inapplicabile, in relazione a questa attività, l’art. 16 del d. lgs. n. 70/2003 e la relativa esenzione da responsabilità e trova applicazione l’art. 2043 c.c.. [ LEGGI TUTTO ]
Responsabilità degli ISP come fornitori di servizi di mero trasporto (mere conduit) e dynamic injunction
A fronte della reiterata perpetrazione del medesimo illecito attraverso siti alias – vale a dire moltiplicando i siti sui quali sono divulgati contenuti illeciti afferenti ai diritti di privativa altrui – è ammissibile una ordinanza di inibitoria che obblighi gli internet service provider (ISP), quali prestatori di servizi di mero trasporto dati (mere conduit), a bloccare l’accesso ai contenuti già accertati come illeciti, a prescindere dal nome a dominio utilizzato per diffondere detti contenuti. Un diverso comando [ LEGGI TUTTO ]
Il fornitore di servizi di hosting che compie attività di organizzazione e promozione dei contenuti caricati dagli utenti non può beneficiare del regime di limitazione della responsabilità civile previsto dall’art. 14 Direttiva 2000/31 e dall’art. 16 D. Lgs. 70/2003
Quando l’attività dell’ISP non può essere classificata nell’ambito del mero hosting, ma si identifica in una complessa organizzazione di sfruttamento pubblicitario ed economico dei contenuti immessi in rete dagli utenti attraverso un’organizzazione dettagliata, è inapplicabile, in relazione a questa attività, l’art. 16 del d. lgs. n. 70/2003 e la relativa esenzione da responsabilità.
Il gestore della piattaforma [ LEGGI TUTTO ]