Clausola risolutiva espressa e riduzione ad equità della clausola penale in un contratto di cessione di quote societarie
Inadempimento al patto parasociale ed eccessiva onerosità della connessa clausola penale
La clausola pattizia che obbliga a rendere vincolante il patto parasociale anche nei confronti dei successori mortis causa esclude che il patto sia automaticamente efficace nei confronti degli eredi (perché diversamente la clausola sarebbe inutile).
Il rappresentante comune degli azionisti esercita i poteri incorporati nelle azioni , fra i quali non è compreso quello di aderire a un patto di sindacato. Non costituiscono significativi indizi della volontà di aderire al patto di sindacato la mancanza di contestazione alle convocazioni delle riunioni del sindacato , cosi come la partecipazione alle riunioni dello stesso.
La clausola con cui le parti si obbligano a rendere vincolante il patto parasociale anche nei confronti degli eredi non configura un patto successorio e quindi non è nulla per violazione dell’art 458 cc (in quanto va interpretata nel senso che gli stipulanti hanno semplicemente promesso l’obbligazione di terzi e cioè l’adesione all’accordo di coloro che sarebbero diventati eredi).
L’eccessività della penale deve essere valutata con riguardo all’interesse che il creditore aveva all’adempimento: pertanto non è manifestamente eccessiva una penale di importo pari al 10 % del patrimonio sociale, prevista per un inadempimento che comporti la perdita del controllo della società da parte dei soci sindacati.
Violazione di patto di non concorrenza e riconduzione ad equità della penale contrattualmente pattuita.
L’esercizio del potere di diminuire equitativamente la penale si fonda sul presupposto che il giudicante debba valutare, nel caso concreto, se la quantificazione della clausola penale consenta di mantenere l’equilibrio contrattuale, rispettando l’interesse del [ LEGGI TUTTO ]
Riduzione ad equità della clausola penale di un contratto di licenza marchi
L’applicazione di una clausola penale che determinerebbe una liquidazione di un importo spropositato è manifestamente iniqua e, in quanto tale, giustifica l’intervento giudiziale in funzione di garanzia del giusto equilibrio degli opposti interessi. [ LEGGI TUTTO ]