Esercizio legittimo del diritto di rinvio dell’assemblea
La norma contenuta nell’art. 2374 c.c., costituisce un’ipotesi del tutto eccezionale rispetto all’efficienza deliberativa dell’assemblea ed è quasi unanimemente interpretata nel senso che il diritto potestativo esercitato dai soci non possa risolversi nella mera facoltà di avanzare istanza di rinvio, salva l’ampia discrezionalità dell’assemblea nel deliberare al riguardo, bensì di «ottenere» il differimento dei lavori assembleari, atteso che una diversa interpretazione vanificherebbe l’intera portata della norma. Premesso che la norma è volta a garantire l’assunzione, all’esito di una discussione approfondita, di decisioni sorrette da piena consapevolezza in merito alla loro complessiva portata a beneficio dell’intera compagine sociale, il secondo comma, indicando un termine sufficientemente contenuto e soprattutto la possibilità di esercitare il diritto una sola volta per lo stesso oggetto, ha lo scopo di ovviare a richieste di rinvio con finalità meramente ostruzionistiche, realizzando in tal modo un equilibrio fra l’interesse dei soci a una maggiore informazione sui temi all’ordine del giorno e quella di assicurare lo svolgimento efficiente e tempestivo dell’attività assembleare.