E’ esperibile l’azione ex art. 2395 c.c. nei confronti dell’amministratore di società fallita per avere indotto il fornitore in inganno sulla base di un bilancio falso
Va riconosciuta al creditore che agisce nei confronti dell’amministratore unico di società fallita ex art. 2395 c.c. (e dunque facendo valere un danno “diretto” al proprio patrimonio) una legittimazione autonoma ed eventualmente concorrente [ LEGGI TUTTO ]
Natura del rapporto di amministrazione e sua cessazione per dimissioni del consiglio.
Anche a voler condividere l’orientamento giurisprudenziale secondo il quale l’applicazione della clausola simul stabunt simul cadent deve avvenire nel rispetto del principio generale della buona fede, affinché possa ipotizzarsi un diritto al risarcimento dell’amministratore per la sua decadenza dall’ufficio conseguente l’applicazione di tale clausola, l’amministratore ha l’onere di provare [ LEGGI TUTTO ]
Invalidità della deliberazione assembleare per abuso di maggioranza ed onere della prova
Si verifica abuso di maggioranza (o “eccesso di potere”) tutte le volte in cui una delibera assembleare sia adottata ad esclusivo beneficio dei soci di maggioranza in danno di quelli di minoranza, essendo in tal caso applicabile l’art. 1375 c.c., in forza del quale il contratto deve essere eseguito in buona fede, atteso che le determinazioni dei soci durante lo svolgimento del rapporto associativo debbono essere considerate, a tutti gli effetti, come veri e propri atti di esecuzione, in quanto preordinati alla migliore attuazione del contratto sociale.
Sequestro giudiziario di azioni e giurisdizione del giudice italiano
La giurisdizione del giudice italiano per l’emissione di un provvedimento di sequestro giudiziario di azioni non è collegata esclusivamente alla titolarità di giurisdizione con riferimento alla causa di merito rispetto alla quale il sequestro è strumentale, ma sussiste, ex artt. 669 ter, comma 3, 669 quater, comma 6, e 669 novies ult. co., anche quando, pur non avendo il giudice giurisdizione sulla causa di merito, tuttavia il sequestro deve essere eseguito in Italia.
SALE AND LEASE BACK DELL’AZIENDA E RESPONSABILITà DELL’AMMINISTRATORE PER OMESSO PAGAMENTO DI DEBITI TRIBUTARI
Ove non idonea a influenzare la capacità dell’azienda di produrre reddito, l’operazione di sale and lease back relativa a tutti i macchinari di un’azienda non integra necessariamente un’ipotesi di mala gestio dell’amministratore per distrazione dei beni aziendali. [ LEGGI TUTTO ]
Responsabilità dell’amministratore per c.d. “canalizzazione” di fatture su altre banche
E’ idonea a fondare la responsabilità per risarcimento danni ex art. 2395 e 2043 c.c. la condotta dell’amministratore che, quando la s.p.a. già presenti un patrimonio netto negativo e una situazione di crisi aziendale irreversibile, presenti a una banca richiesta di anticipazioni in relazione a fatture senza alcuna prospettiva [ LEGGI TUTTO ]
Insussistenza del potere dei sindaci di iscrivere a registro delle imprese l’accertamento di una causa di scioglimento
L’art. 2386 co. 5° cod. civ, il quale conferisce ai sindaci poteri di amministrazione attiva limitati nel tempo e nell’oggetto (solo per l’ordinaria amministrazione e per il più breve tempo necessario alla convocazione “d’urgenza” di assemblea per la nomina dell’organo titolare ex lege di tutti i poteri gestori), è norma eccezionale [ LEGGI TUTTO ]
In tema di modifica del compenso dei sindaci di s.p.a.
E’ illegittima (annullabile) la delibera assembleare di s.p.a. con la quale si modifichi in corso di mandato il criterio di determinazione del compenso dei sindaci, originariamente fissato [ LEGGI TUTTO ]
Responsabilità degli amministratori per la creazione di c.d. “fondi occulti” asseritamente impiegati nell’interesse sociale, prova del danno e interpretazione della clausola arbitrale contenuta in statuto
Nell’interpretazione della clausola arbitrale statutaria, in ossequio all’art. 1362 c.c., il giudice è tenuto a ricercare la comune intenzione delle parti senza arrestarsi al mero esame del senso letterale delle parole, ma pur sempre rispettando il valore semantico del linguaggio; sicché [ LEGGI TUTTO ]
Revoca di amministratore di s.p.a. senza giusta causa: presupposti formali e quantificazione del danno risarcibile
In tema di revoca dell’amministratore di società per azioni, la sussistenza di una giusta causa esclude il diritto dell’amministratore al risarcimento del danno prodotto dall’anticipato scioglimento del rapporto solo se espressamente enunciata nell’atto dell’assemblea che altresì descriva le ragioni della revoca, senza che queste, omesse nell’atto deliberativo, possano essere integrate in prosieguo nel corso del giudizio. [ LEGGI TUTTO ]